La protagonista del film svizzero presente nella sezione dedicata alla nazione ospitante al Neuchatel International Fantastic Film Festival 2019 è la fotografa video e web artist Lara Stoll che mette in scena se stessa in un momento complicato della sua vita in cui, in rotta con il suo ragazzo, si è ridotta ad essere una specie di hikikomori di Zurigo vivendo rinchiusa in casa e perennemente connessa. L'artista multimediale resta in contatto col mondo solo tramite i social network e ha un sogno: riuscire a partecipare all'Eurovision Song Contest (e dopo Yves è questo il secondo film in cui il concorso europeo della canzone ha un ruolo di protagonista testimoniando il suo rilancio in tutta Europa dopo anni di appannamento mediatico).
Un giorno si ritrova incastrata nel proprio bagno a causa di un improbabile incidente domestico (resta incastrata con un dito ?! nello scarico della propria vasca da bagno...). Comincia una lotta per la sopravvivenza dentro la propria stanza da bagno, senza internet e telefono e come unico sostentamento una bottiglia di amaro Appenzeller mischiato a Red Bull (così diventano il principale product placement del film).
Ma lasciamo perdere la storia, un survival casalingo e poco più che amatoriale, e invece prendiamo ciò che vi è di positivo nel film, ovvero quel tanto di sperimentale alla ricerca di un'estetica diversa (ma già vecchia...) che passa attraverso webcam, video di Youtube, telefonini, camere endoscopiche e videosorveglianza.
Evoluzione del Pov ed estremizzazione del selfie con immagini dettagliatissime del corpo dell'attrice (che si concede senza ritegno) con riprese delle sue interiora, dei liquidi prodotti dal suo corpo, dello sfintere con riprese anche dall'interno del water. Il film vale poco cinematograficamente, tuttalpiù lo si può ritenere di qualche interesse come videoarte autobiografica e sperimentale.
Campari, Kinder, Aspirina, Coca Cola, maionese Thony, I-phone, Nivea, Facebook altre brand citate probabilmente senza nessun interesse di vero product placement.