In viaggio di nozze in una baita sperduta in un bosco su un lago canadese, una coppia di sposi si accorge quasi subito che qualcosa non va. Gli unici vicini (si fa per dire) del ristorante sul lago sono una coppia che sembra impazzita e, degli strani fenomeni, si verificano con l'elettricità.
Una notte Bea (interpretata dalla bellissima Rose Leslie) sparisce. Paul (Harry Treadaway)
si precipita nel bosco e la trova sonnambula nuda. Portata a casa Bea comincia a dare segni di squilibrio e ad avere dei cambiamenti fisici notevoli che scaturiscono con un vermone che il marito riesce ad estrarle a forza dalla vagina. Luci intermittenti nella notte, stato di sonnambulismo, ipnosi, metamorfosi, in questo caso molto lenta, ma ugualmente devastante e sostituzione dell'organismo con una copia esatta e letale.
Inutile che vi diciamo che Honeymoon non è altro che la versione intimista e limitata ad una sola coppia in una zona isolata dell'invasione degli ultracorpi (ininfluenti gli altri due personaggi e noi non sappiamo cosa sta succedendo nel resto del mondo) che però, non si sa per quale motivo, colpisce solo le donne mentre i maschi vengono eliminati.
Se poi, come si è fatto ai tempi con loro, anche se qui immaginiamo soltanto che possano essere alieni, si vuole parlare del cambiamento del vicino, che si rivelava essere una spia comunista, e quindi in questo caso della vera scoperta dell'altro e del mutamento della coppia prima e dopo il matrimonio o di una rappresentazione di metamorfosi da dipendenza, fate voi, Honeymoon rimane comunque uno dei più bei film horror presentati quest'anno al NIFFF Neuchatel international Fantastic Film Festival e la dimostrazione di come anche con un budget "limitato" si possano ancora fare degli ottimi film.
Poco il product placement e forse neanche voluto come un camion alla Penale prima della frontiera del Canada e il motore Johnson per il finale sul lago.