“Da un grande potere derivano grandi responsabilità”. Le responsabilità sono quelle che vorrebbe evitare Eric addentrandosi in solitario nelle foreste ai margini dei fiordi norvegesi. Deve infatti fare i conti con il suo “potere”, quando ha emozioni forti scatena fuoco e tempeste… roba da poco. Avendo già arrostito tutti i suoi parenti se ne sta lontano dall’umanità finché non incontra il solito coglione protofascista, bulletto da due soldi, che ce l’ha coi barboni perché si sente superiore e stavolta mal gliene incoglie dato che appena tocca il nostro (“io glielo avevo detto di non farlo”) finisce morto stecchito. Impossibile a questo punto per il nostro evitare il contatto con il resto della popolazione, cosa che avverrà in grande perché si mobilitano polizia locale, esercito americano (essendo lui cittadino statunitense) con la solita grazia e lungimiranza…, e opinione pubblica che vedono in lui la reincarnazione di Thor…
Insomma un gran casino da cui cerca di uscirne con l’aiuto di una ragazza più intelligente degli altri, o solamente molto innamorata, che lo accompagna verso la s coperta dei segreti del suo passato…
Mortal di André Ovredal (regista norvegese che i miti della sua terra già aveva affrontato in Trollhunter e autore anche del bellissimo Autopsy) visto al Trieste Science Fiction Festival versione online 2020 affronta il tema dell’umano con superpoteri partendo dalla semplicità problematica del “diverso” già affrontata in film come il francese Vincent n’a pas d’ecailles, l’ungherese Una luna chiamata Europa o Il Ragazzo invisibile di Salvatores per poi avvicinarsi alla spettacolarità del cinema supereroistico statunitense disperdendo così le potenzialità del film in maniera inversamente proporzionale. Ovredal resta comunque un autore decisamente interessante per come non abbia paura di esplorare il genere con una certa originalità.
Interessante anche l’ipotesi che se mai un dio dovesse rifarsi uomo oggi sarebbe accusato di terrorismo (la storia si ripeterebbe, non impariamo nulla se non quello a cui ci spingono paura e voglia di potere).
La coprotagonista di questa storia viaggia su un maggiolone rosso che verrà ahimé distrutto involontariamente dai poteri di Eric ed è solo il product placement più evidente perché poi abbiamo pure I-phone Apple, distributore di benzina Esso, tv Samsung e radioline Motorola.