Secondo film in concorso al Ravenna Nightmare Film Festival 2016. Si tratta del film russo Tragedy at Rodger's Bay, sorta di detective story ambientata nell'artico negli anni '30.

Il giovane e inesperto ispettore Nikolay Zherdev è mandato, proprio nei giorni in cui sua moglie sta per partorire, sull'isola di Wrangler dove una strana morte si è consumata. Il dottor Wolfson (che fa parte di una spedizione il cui compito è quello di insegnare agli Inuit a diventare buoni sovietici) è infatti morto in circostanze strane, cadendo dalla slitta solitario nell'immensità delle distese ghiacciate. Un evidente colpo alla testa però insinua dubbi nella mente del giovane che è indeciso se proseguire la difficile indagine o avallare l'ipotesi dell'incidente come vorrebbe il capospedizione e tornarsene a casa dalla moglie. Alcuni eventi, però (la scomparsa della moglie del dottore, la condizione degli Inuit che muoiono di fame, il razzismo dei russi nei confronti degli ebrei), faranno decidere all'ispettore di rischiare la propria vita in nome della verità.

Un film affascinante per l'ambientazione e la ricostruzione di un'epoca e di una "missione" poco conosciuta dalle nostre parti. Il regista Abryutin ha sperimentato in gioventù cosa significa vivere in zone estreme e, presente in sala, si è detto interessato all'episodio storico (realmente avvenuto) per i delicati rapporti tra Stalin e gli ebrei. Infatti fu lo statista sovietico a volere l'indagine per dimostrare come non avesse nulla contro gli ebrei e come ci tenesse perchè anche il dottor Wolfson avesse giustizia. Poco prima che scatenasse le purghe contro il popolo ebraico...

L'ambientazione non permette nessun product placement.