Quinto episodio del franchise Ethan Hunt/Tom Cruse/Mission impossible (dopo il TGV e la CIA di De Palma, il virus e le colombe di Woo, il Vaticano e gli enigmi di Abrams e il Cremlino e il Burj Khalifa di Bird) che riparte con un Airbus A400M dove tom Cruise è attaccato per scongiurare la vendita di un gas letale.
La scena è stata girata senza stunts e particolari effetti da Cruise per 8 volte ed è servita più per il lancio del film che per il film vero e proprio. Mesi di trailer nelle sale in cui si mostrava la realizzazione della scena decisamente più spettacolare che la scena vera e propria all'apertura del film che voleva essere (ma alla fine delude) una sorta di intro alla James Bond da ricordare essenzialmente per i contrasti fra i comprimari William Brandt, Luther Stickell, BenjiDunn che battibeccano da tre angoli (e posizioni) diverse nel globo.
Detto questo Mission Impossible: Rouge Nation è un ottimo film d'azione. Solita trama (l'IMF rinnegata dai superiori e costretta ad agire in clandestinità per salvarsi dal nemico costituito in questo caso da un sindacato di ex agenti che dovrebbero essere morti) finalizzata alle scene d'azione fra cui spiccano quella al teatro di Vienna durante la Turandot e quella macchina contro moto nei vicoli marocchini, per il capitolo più noir di tutta la serie.
Sul lato product placement oltre a marche ad hoc (fra tutti Tissot) il solito gioco degli spy movie: i buoni guidano le BMW (a parte una Land Rover guidata da Brandt e Stickell per un siparietto comico: "Ma dovevi prendere un 4X4 per un'inseguimento?) e i cattivi Mercedes, Audi e Range Rover