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ARTE
3 Gennaio 2011 - 09:10

MR. BRAINWASH

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La street art passa alla cassa
MR. BRAINWASH

MR. BRAINWASH.

 

Mr. Brainwash è un caso paradigmatico da presentare per iniziare un discorso rapporto tra arte e commercio. Quanto è importante la qualità e l’ispirazione artistica rispetto al valore economico che questa riesce a raggiungere? Il gusto estetico è determinato dalle capacità tecniche dell’artista, dalle emozioni che riesce a suscitare nei fruitori, dalla critica d’arte (più o meno ‘onesta’), da una mirata ed intelligente campagna pubblicitaria o dai paperoni che possono decidere cosa vale o meno semplicemente mettendo mano al portafogli?

Torniamo a Mr. Brainwash.

Negli ultimi anni sta tornando prepotentemente in voga la Street Art, disciplina libera che tra tanti imbrattatori di muri senza talento ogni tanto mette in mostra veri artisti di genio. E’ questo il caso di Bansky, inglese di Bristol che da anni sta assaltando la scena artistica con le sue opere geniali che appaiono sui muri di varie città mondiali. Ricordiamo solamente i ‘Bobby’ gay che si baciano e il contestatore con la faccia coperta che invece di sassi lancia un mazzo di fiori apparsi sui muri di Londra, il tromp l’oeil disegnato sul famigerato muro voluto da Israele che rappresenta uno squarcio da cui si vede il paradiso, i quadretti con le sue opere affisse senza autorizzazione vicino alle grandi opere del Louvre ecc.

Ad aumentare la fama del nostro è anche l’aura misteriosa che si è creato attorno. Nessuno sa chi è veramente e quando si fa vedere si presenta nell’ombra avvolto in una felpa con cappuccio. Così infatti appare nel film documentario candidato all’oscar “Exit through the gift shop”, mockumentary voluto da Bansky stesso con la collaborazione di Thierry Guetta.

Thierry Guetta è un francese emigrato negli Stati Uniti maniaco videoamatore che da tempo riprende gli artisti di strada seguendoli nelle loro “azioni” artistiche. L’incontro con Bansky ha fatto sì che si creasse una condizione “situazionista”, infatti l’affermato artista inglese ha deciso di capovolgere la situazione facendo diventare il documentario non un documentario su se stesso ma un filmato in cui si racconta la storia di Thierry Guetta che vuole girare un documentario su Bansky…

Nel film Bansky incita Guetta a diventare lui stesso un artista e quest’ultimo intravvede in ciò una possibilità da sfruttare realmente.

Finito il documentario, Thierry Guetta diventa Mr. Brainwash (MBW) e, sfruttando la pubblicità ottenuta dal ‘pigmalione’, più o meno involontario, di Bristol e poche idee scaturite da un’attualizzazione della pop art serigrafica Wahroliana, in un paio d’anni riesce a diventare un artista popolare in tutto il mondo capace di attirare su di se’ cifre a 5 zeri.

Tra le sue cose più importanti (vendute a prezzi folli per il loro reale valore artistico) troviamo una riproduzione della CAMPBELL’S TOMATO SOUP in versione spray, un Michael Jackson con parrucca bionda, un Obama-superman (una litografia di cui una copia è stata acquistata anche da Berlusconi), ma soprattutto la copertina di Celebration di Madonna (che appare come una specie di Marilyn Monroe di Wahrol).

A questo punto sono molti ad interrogarsi su tutta questa operazione. Quanto conta Bansky in tutto  ciò? Mr.Brainwash è una sua invenzione (alcuni addirittura pensano che siano la stessa persona)? O lo sprovveduto videasta che appare in “Exit through…” è diventato improvvisamente uno furbone che ha saputo ‘cogliere l’attimo’? Perché interessa così tanto, in ogni caso, questo rimasticare idee sorpassate?

Risposte che (forse) solo il tempo ci darà.

A noi però interessa, al solito, l’intersecarsi dell’arte con le brand e, detto della CAMPBELL, ci concentriamo su un’opera di MBW (che ci pare già con questo acronimo scimmiotti la BMW…) che riproduciamo a fianco dell’articolo. Si tratta di una serigrafia che vede Elvis impugnare un mitra dal titolo “Don’t be cruel” che potete comprare per 250 dollari su internet in una delle sue versioni in diversi colori. L’arma che tiene fra le mani Elvis in realtà è un giocattolo, cosa evidenziata dalla chiara scritta FISHER PRICE, nota ditta di toys per bambini.

Stefano Barbacini

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