ACCIAO – Silvia Avallone
Secondo arrivato al premio Strega, vendite strepitose, industria cinematografica già pronta a trarne un film. E’ il libro Acciaio di Silvia Avallone che abbiamo letto senza riscontrare tracce di prosa miracolosa. Solamente un accattivante romanzo in cui si racconta la crescita di due ragazzine (Anna e Francesca) tra i tredici e i quattordici anni a Piombino tra il 2001 e il 2002. Il manifestarsi delle prime pulsioni sessuali, il difficile rapporto con i padri (“i babbuini”, assente e menefreghista uno, violento e possessivo l’altro), l’amicizia, il dramma. Tutto all’ombra della LUCCHINI, imponente fabbrica siderurgica dove gli uomini di Piombino passano le loro vite tra altiforni e ghisa.
E’ proprio l’ambientazione e la descrizione del luogo di lavoro che consuma le vite degli operai della zona, dando una logica agli avvenimenti drammatici che caratterizzano i legami delle ragazzine con padri e fratelli (tra cocaina, alcol e alienazione), la parte migliore del romanzo.
Non invece i ricordi scolastici, i rapporti tra le due ragazze (due superfighe secondo la Avallone) con le compagne di scuola meno belle, la scoperta di un lesbismo latente, la violenza del padre di Francesca, che dovrebbero essere l’interesse del libro e che invece solo saltuariamente riescono ad essere raccontati in maniera convincente.
Comunque il romanzo contiene tutto ciò che può interessare invece il cinema. Vedremo cosa riusciranno a cavarci (il rischio di tirarci fuori il solito intimismo noioso tipico del cinema italiano è forte), sperando che finisca tra le mani di un illuminato come il Saverio Costanzo che dall’altro bestseller “La solitudine dei numeri primi” è riuscito a trarre un film personale e non scontato.
Sono anche curioso di vedere quanto resterà del rapporto tra un adulto e una quattordicenne e di quello saffico tra le due ragazzine…
Per quanto riguarda il product placement invece gli interessati alla produzione del film si trovano già nel “libro-sceneggiatura” dell’autrice indicate le brand da contattare.
La storia si svolge all’ombra di una grossa COOP che domina il quartiere. I ragazzini si trovano sulle panchine in cui scrivono frasi d’amore con l’UNIPOSCA mentre gli adulti al bar leggono “IL TIRRENO” o “LA REPUBBLICA” intorno ai tavoli di plastica dell’ALGIDA, bevendo SOUTHERN COMFORT e COCA COLA.
I sogni di Alessio, il fratello di Anna, contemplano di poter sostituire la propria PEUGEOT con una GOLF GT per poter riconquistare Elena, la sua ex fidanzata che “rimane immobile nel tailleur GUCCI”.
Il padre giocatore e nullafacente di Alessio e Anna sfodera i RAYBAN tentando la sorte al GRATTA e VINCI dopo essersi giocato il ROLEX. Quando si fa un po’ di soldi, non si sa come, regala alla moglie un DE BEERS (diamante che è…per sempre).
Francesca si ferma a guardare vetrine di CALZEDONIA e stand dell’OREAL e dal tabacchino acquista BIG BABOL, CALIPPO e ESTATHE’.
L’amico ritrovato di Alessio, Mattia “aspirava a pieni polmoni la sua PALL MALL blu”.
Le ragazzine giocano, naturalmente con le BARBIE.
Cristiano, altro amico di Alessio, regala al figlioletto un paio di scarpine da ginnastica dorate della NIKE…
Potrei continuare ad esempio con TIM (messaggio telefonino), PIAGGIO (scooter), MAXIM (calendario) ma fermiamoci qui, il resto lo lasciamo ai produttori del film, che si diano da fare!