Margherita (Teresa Anne Savoy) è una giovane e bella ariana innamorata a tal punto del terzo reich da entrare in una squadra speciale delle SS voluta dall'ufficiale Helmut Wallenberg (Helmut Berger) che addestra un plotone di puttane spie disposte a tutto per inserirle nel bordello di lusso di Madame Kitty Kellerman (Ingrid Thulin) così da spiare le confidenze degli alti ufficiali e di altre persone legate al reich per poter scoprire possibili dubbi, debolezze e tradimenti e, nel caso, eliminare il problema.
Per Margherita però le cose degenerano quando a dover essere eliminato è l'uomo di cui si è innamorata. Mediterà vendetta.
Forse il vero momento di svolta per Tinto Brass, insieme a Caligola, dove si abbandona (anche se non del tutto) il filone puramente sperimentale e surrealista come la vacanza o Dropout per abbracciare quello dell'exploitation. Molte sono le scene e le situazioni scioccanti, da quella delle prove di resistenza delle future escort con accoppiamenti con donne, prigionieri ebrei, nani deformi, mutilati, Salvatore Baccaro e quella della quasi orgia mentre si uccidono i maiali, scena citata anche da Quentin Tarantino da Fabio Fazio a che tempo che come scena fra le più assurde che abbia mai visto.
Nonostante prima ci fossero stati film culto come la serie di Olga e quella di Ilsa (poi Greta) Salon Kitty può essere con Il portiere di notte e Salò o le 120 giornate di Sodoma fra i padri del filone nazi movie che prese piede dalla metà degli anni '70 ai primi '80.
Solo tre product placement tutti all'interno del bordello dove si bevono casse di Moet et Chandon, Martell e c'è un poster del te Lipton fuori dalla finestra del salone delle feste.