MAD MEN – Serie tv (creatore Matthew Weiner) (2007-2011)
E’ bizzarro che a tutt’oggi niente si sia detto, su questa e-zine di cinema e product placement, della serie che più di tutte dovrebbe riguardarci!
Sto parlando della serie tv pluripremiata Mad Men la cui ambientazione è in un’agenzia pubblicitaria (la Sterling Cooper di New York) dei primi anni ’60 (e pertanto fiction e brand vi si intrecciano continuamente per diegesi). Le storie variegate di creativi arrivisti e vogliosi di conquistare una posizione sociale nel periodo del boom economico mondiale, dopo le privazioni della seconda guerra mondiale, si alternano con quelle delle mogli (e mariti), casalinghe disperate ante litteram, alla ricerca di un’emancipazione finalmente possibile.
Tra tutti i character della fiction, il personaggio principale è sicuramente Don Draper (interpretato da Jon Hamm), direttore creativo dell’agenzia, reduce di guerra con un passato segreto che consiste nel nascondere la sua provenienza da una famiglia povera e nello scambio di identità con un compagno morto in battaglia, cosa che gli ha permesso una maggior facilità nella carriera (oltre alle sue indubbie capacità) ed una rispettabilità sociale fatta di casetta di proprietà, bella moglie (Betty, la deliziosa January Jones il cui personaggio, con le sue inquietudini, ha pure notevole rilevanza nella serie), tre figli e varie amanti…
Attorno a lui scorrono le esistenze degli altri soggetti della Sterling Cooper, tra cui quella del “capo” Roger Sterling Jr. (John Slattery), allo stesso tempo ammiratore ed invidioso della carriera di Don (a cui insedia la moglie), amante della maggiorata segretaria Joan Harris (Christina Hendricks), emblema in carne (soprattutto…) e ossa della nuova donna indipendente che si proietta con irruenza nei neonati anni sessanta; poi abbiamo Margaret “Peggy” Olson (Elisabeth Moss) altra segretaria che non si accontenta di un ruolo di secondo piano e fa di tutto per scalare l’organigramma dell’agenzia sacrificando la vita sentimentale per la carriera, a sua volta amante di Peter “Pete” Campbell (Vincent Kartheiser), neosposo (ma senza grandi scrupoli morali…), raccomandato e viscido arrivista.
Il vero punto di forza dello show è sicuramente il modo in cui Weiner con notevole intelligenza inserisce i suoi personaggi nel contesto storico (il dopoguerra, l’esplosione della tv, la scalata di Kennedy e il suo omicidio, l’emancipazione femminile) e sociale dell’epoca. Nella terza stagione in particolare (si sono appena concluse le repliche in Italia su FX dove è iniziata da poco la quarta) la famiglia Draper ha il terzo figlio, Don una nuova amante, l’agenzia viene comprata dagli inglesi e all’interno della stessa inizia una lotta senza scrupoli per mantenere il posto, Joan se ne va per fare la commessa da HERMES di cui ammira particolarmente gli abiti, e, infine, Betty viene a conoscenza del passato di Don.
L’agenzia, durante la stagione, è impegnata in campagne pubblicitarie per FLEISCHMANN, poi nel lancio del matrimonio storico PEPSI-PATIO (con il lancio della prima diet cola sul mercato), dei televisori ADMIRAL e dei trattori JOHN DEERE (uno dei quali guidato maldestramente da un’impiegata investe uno dei nuovi dirigenti della Sterling Cooper rompendogli un piede).
Inoltre la serie è piuttosto controcorrente per quanto riguarda il nuovo moralismo americano riguardo al fumo, infatti nello show quasi tutti fumano quantità industriali di sigarette e non poteva mancare l’accenno ad una campagna promozionale per la LUCKY STRIKE.
Don Draper, da parte sua, viene “agganciato” da HILTON in persona per curargli la diffusione del brand.
Nell’agenzia campeggia un grosso distributore DR.PEPPER.
Gli uomini, stressati, bevono JOHNNY WALKER in gran quantità, le donne, finalmente con qualche soldo da spendere, si recano da GRISTEDES, WOOLWORTH e DIOR a fare acquisti portandosi appresso i neonati rimpinzati di pappa HEINZ e ben protetti da assorbenti PAMPERS.