Un'ultima puntata quella della fiction Dov'è mia figlia? nella quale siamo quasi tentati di unirci al coro. (Per coro intendiamo gli opinionisti di TVTalk che sabato scorso, mentre c'era come ospite Serena Autieri, hanno raccontato di una fiction ben costruita con una sceneggiatura valida e così via, come non se ne vedevano da anni in Italia). Allora solo noi abbiamo stroncato le puntate precedenti prendendocela soprattutto coi dialoghi coi poliziotti e, perchè no, col product placement.
Che stronzi!
Dovendo in qualche modo rimediare dobbiamo ammettere che questa quarta puntata è sicuramente la migliore forse anche per il cambio di rotta della poliziotta che lascia più spazio alle avventure di Claudio Valle che, a quel punto, può muoversi come un novello Ethan Hunt a bordo della sua Triumph, indagando, falsificando carte, rubando, fulminando ed agendo da vero agente segreto.
Fra l'altro, così facendo, la sua Triumph risulta essere, insieme alla Mini di Giulia Bevilacqua, il miglior product placement della puntata.
Inutile dire come finisce il tutto avendo a che fare con un Claudio Amendola incazzato deciso a vendicarsi e a ritrovare la figlia rapita. Poi essendo andati a guardare l'originale cileno sapevamo già chi faceva il doppio gioco e quindi ci siamo rovinati una sorpresa che era comunque abbastanza prevedibile.
Quindi il tutto finisce a tarallucci e vino con la riappacificazione della famiglia felice e della poliziotta che forse coronerà il suo sogno d'amore con il collega.
Fra i placement strani (che come era successo per Euronics avevano tentato di coprire) il negozio Oviesse dove Claudio e la moglie hanno un incontro segreto tentando di fregare i poliziotti. Non si dovrebbe riconoscere ma il logo sulla tenda del camerino è rimasto e poi lo si legge sui cartelli che riportano le indicazioni per i clienti. Idem per l'agenzia viaggi (Bluvacanze) mentre il ristorante dove va il fratello ad ubriacarsi di gin tonic nel caso non fosse stato riconosciuto viene inquadrato molto bene all'uscita insieme all'insegna SOMO (per chi non lo sapesse è un ristorante giapponese in zona Trastevere).
24 brand presenti (scheda Dy's World) e una mancata l'Alitalia. Nella scena finale tutto fa credere che l'aereo sia Alitalia finchè non compare la fantomatica scritta Holy World. Pazienza sarà per la prossima.
Nano Nano