Ha debuttato su Sky Atlantic, in contemporanea con l’America, la serie televisiva HBO ideata da Jonathan Nolan e Lisa Joy insieme a J.J Abrams e Bryan Burk (quindi già sulla carta un possibile cult), ispirata a Il mondo dei robot (westworld) del 1973 diretto da Michael Crichton alle prese con il suo primo parco per adulti prima di arrivare a Jurassic Park.
La storia parla di un parco di divertimenti per adulti dove è stato ricostruito il far west nei minimi particolari e dove i clienti possono interpretare chi vogliono e fare ciò che vogliono con gli abitanti che sono robot. Ma prima o poi, come nel film, i robot si ribelleranno. La serie comincia proprio da qui: dalle anomalie che si cominciano a vedere in alcuni robot che mettono gli scienziati e gli investitori davanti al problema se fermare tutto e fare un controllo globale o inventarsi qualcosa per tirare avanti il più possibile, ma già alla terza puntata troppe cose non tornano (bellissima la scena della robot di colore che si sveglia mentre la stanno operando e scappa con la pancia squarciata).
A differenza dell’originale (che ebbe anche un seguito Futureworld – 2000 anni nel futuro (1976) e una serie televisiva Alle soglie del futuro (1980) qui il parco ha solo il west (nell’originale c’erano anche la Roma antica e il Medioevo) e sono maggiormente analizzati i problemi del “sottosuolo” (dove ci sono i laboratori).
Al momento, a parte le armi, nessun placement all’orizzonte.