Avevamo lasciato l'agente Elisabeth Keen dell'FBI alla ricerca del padre, alle prese con un finto marito e ossessionata dal capire cosa c'entrava Raymond Reddington all'interno della sua vita. Con la seconda stagione, per lei si fanno ancora più complicate: scopre che la madre era una leggenda dello spionaggio russo, che anche la seconda versione del marito non è quella giusta e si trova ad affrontare la misteriosa congrega che vorrebbe Red morto e tenta di incastrare lei.
La seconda serie di Blacklist mantiene le promesse, anche se è interessante notare quanti punti in comune ha con la seconda stagione di Agents of SHIELD in fatto di relazioni, rapporti e colpi di scena, anche se entrambe rimangono interessanti nel loro genere.
Tanti i nemici della lista e il product placement con l'hacker Lord Baltimore (104) che preferisce Netflix ad Amazon, la Monarch Douglas Bank (riciclaggio 112) con appuntamento a Coney Island davati al Coney's Cones, Dr. James Covington (trapianti illegali 89) e la trappola con il Viagra, Dr Linus Creel (controllo menti, 82) e servizio della NBC, il fronte (virus, 74) e l'arrivo del DCDMV, il cartello di Mombasa (traffico animali 114) i cui complici girano con il John Deer Gator, Scimitar (in pratica Berlino, 22) e la Kawasaki ninja, Luther Braxton (21) e il racconto sul Fitzwilliam museum, Ruslan Desinov (terrorista russo 67) che beve Martini, The Kenyon Family (71) e le Converse, Earl King VI (aste impossibili 94) e la Ural e così via fino al times per il direttore della CIA.
Come al solito finale apertissimo per la terza stagione