Purtroppo (parere personale che non penso condiviso dagli oltre 5 milioni di spettatori che hanno seguito le prime due puntate della terza serie dell'onore e rispetto, decretandone il successo) Tonio Fortebracci si è risvegliato dal coma dove l'avevamo lasciato alla fine della seconda parte, così da costringermi alla visione dell'ennesimo interminabile sceneggiato con Gabriel Garko dopo Io ti assolvo, Sangue caldo, Caldo criminale (singolo) e il peccato e la vergogna.
Non essendo passata nessuna Elle Driver al suo capezzale, ma solo i figli di Tripolina in ritardo, Tonio viene fatto scappare dal giudice Francesca De Santis (Alessandra Martines) che lo porta da Melina Fortebracci (Cosima Coppola) così da poter vivere anche con il figlio di Santi Salvatore e sua figlia Antonia in attesa di testimoniare. La mafia vuole comunque Tonio morto così gli mette una bomba nell'auto. Nell'esplosione muoiono Melina e Salvatore e Tonio decide di vendicarsi alleandosi con Saro Ferlito e facendosi mandare da lui a New York per aiutare il nipote Billy con il traffico della droga.
Intanto Fortunato Di Venanzio con i figli degli altri padrini violenta e uccide Venere la figlia di Tripolina, che da quel momento decide di vendicarsi.
L'onore e il rispretto mantiene le assolutamente promesse: una palla da competizione infarcita quà e là da un po' di sana violenza e da insostenibili buonismi e luoghi comuni. Mi astengo al momento da commenti su sceneggiatura e recitazione (che riprenderò nelle prossime puntate) per concentrarmi sulle chicche di product placement e sui soliti marchi presenti negli sceneggiati con Garko.
Si parte dalla Gancia, che sembrava casuale anche ne Il peccato e la vergogna, fino alle autolinee Curcio, presenti casualmente anche in Sangue caldo. Da segnalare comunque il miglior posizionamento fatto da Alitalia in questi ultimi anni con l'aereo che porta Tonio a New York e la relativa scena alla "spy story"