Il vicequestore Angelo Caronia a causa del suo carattere e del suo difficile modo di integrarsi con i colleghi viene trasferito per un breve periodo da Roma a Palermo, sua città natale, a capo di una squadra di "poliziotti sfigati".
La squadra che deve comandare è composta da Ettore Borghesan (Natalino Balasso) un ex alcolista cacciato dalla squadra operativa e confinato fra questi "bastardi senza gloria", Sergio Basso (Dario Aita) giovane musicista che fa il poliziotto solo per lo stipendio in attesa di sfondare nel campo della musica elettronica, Marcello Ascalone (Max Mazzotta) unico un po' duro ma che si adagia a quello che fanno gli altri, Valerio Corallo (Salvatore Cantalupo) uomo dalle mille parentesi amante degli scacchi e la Dottoressa Daniela Gemma (Valentina Lodovini) fidanzata con il fratello di Angelo. Per Angelo è un ritorno difficile in una Palerrmo dove aveva vissuto una giovinezza non certo facile (è il figlio del più potente boss mafioso della zona), si trova innamorato della sorella del fratello (con la quale tromba al primo incontro) e per di più l'ostilità della sua squadra verso questo nuovo capo saputello è abbastanza palese. Senza contare l'astio della squadra operativa, comandata da uno straordinario Nini Bruschetta che lo chiama Brad Pitt, verso questo nuovo vicequestore che vuole addirittura aprire un'indagine su un negro, probabilmente immigrato clandestino, annegato, probabilmente, per colpa degli scafisti.
A Palermo manca l'acqua e non si capisce per quale motivo ma per il vicequestore il problema principale è scoprire come è morto l'immigrato e, per far questo, fa fare, ai suoi svogliati dipendenti delle indagini apparentemente inutili. Nella realtà l'intuito di Caronia si rivelerà ottimo e partendo dall'extracomunitario, seguendo una scia di delitti che nemmeno nel paesino de l'ispettore Tom Barnaby durante una semplice inchiesta ci sarebbero stati, si arriva addirittura a scoprire il mistero dell'acqua di Palermo. Ovvio che a quel punto tutta la squadra (Bruschetta compreso) è dalla sua parte.
Noir con l'antieroe interpretato da Riccardo Scamarcio schiacciato da problemi personali e psicologici, argomenti scottanti, trama carica di omicidi, sparatorie, linguaggio non sempre pulito, il culo nudo di Scamarcio, quello di Riondino, il paesaggio claustrofobico, le tette della Lodovini. Ma cosa è successo a Raiuno?
Come ha potuto Raiuno mandare in onda uno sceneggiato del genere?...?...? ERA ORA!
Altro che rivisitazioni di film, vite di campioni o leggende dello swing!
Finalmente in tv una fiction (se si fa eccezione per quelle di Sky) per cui vale la pena aspettare la puntata successiva per sapere come va a finire. Scamarcio nella parte del poliziotto bello e dannato che si ispira a Philip Marlowe (il lungo addio di Raymond Chandler edito da Feltrinelli è un ottimo esempio di product placement letterario integrato nella vicenda) ma non solo, con più preoccupazioni del Bruce Wayne post crisis e con gli stessi problemi del Jack Nicholson di Chinatown (anche J.J.Gittes aveva problemi con l'acquedotto), è perfettamente nel personaggio, così come gli altri a cominciare dallo psicologo Roberto Herlitzka (sua l'unica battuta un po' forzata di tutta la sceneggiatura "Addio lungo addio" ma si può perdonare). Tensione, suspence e anche un po' di ironia. Difficile tornare ai tempi de Il segno del comando ma questo è un buon inizio. Speriamo che Rai continui e che Mediaset la segua presto.
Per quanto riguarda il product placement a parte il Feltrinelli, vince il Palermo rugby, non tanto perchè ci gioca Balasso e si fanno anche tante battute sui nemici dell'Amatori Catania, ma perchè nel momento del bisogno Balasso rispolvera il suo passato da servizi speciali recuperando la borsa del rugby con all'interno armi pesanti di ogni tipo. Classica da product placement hollywoodiano.
Poi tre misteri degni di un noir. Fra i migliori product placement c'è quello della Tunisair con tanto di citazione e di hostess poi però ad uno degli arrivi a Palermo l'aereo in atterragio è Air Italy. Il fratello ha un fabbrica di biciclette in fallimento ma che poi escono con il marchio Lombardo, anche se lui dice che gliele mandano però sembra un po' strano. Ma il migliore è l'auto della polizia Alfa MiTo che improvvisamente sparisce dopo qualche puntata dando carta bianca a tutto il parco macchine Mazda.
Per il resto 36 brand per 6 puntate che trovate tutte su Dy's World
Alla prossima (Sperando che sia ancora così)
Nano Nano