Speravamo di chiudere definitivamente il fascicolo in Dy's World e abbandonarlo per sempre modello arca dell'alleanza nei sotterrani segreti a Washington D.C., invece siamo solo alla terza puntata (speriamo penultima) e ci tocca parlarne. Dopo aver cercato il vero padre del futuro bambino ed essere stata rifiutata, la Arcuri decide di far credere al fratello che il figlio è suo. La madre non vorrebbe, ma i due si fidanzano. Poi però il colpevole torna e cerca di riconquistarla e lei vorrebbe dire tutto. Poi arriva la sorella che si innamora del commissario (ah si Garko arrestando Gammino è diventato commissario e fa il bello e il cattivo tempo tentando anche di ammazzare la De Sio). Intanto la questione razziale aumenta e loro devono scappare. Poi Spoiler... fate uno sforzo anche voi... guardatelo. In questo drammone ricompare il product placement storico quasi obbligatorio anche se in scene "inutili". Il più anacronistico è un manifesto di Cine-Romanzo che stando alle date doveva essere appeso almeno da 7/8 anni (ha chiuso nel 1933) mentre invece è giusto quello della rivista cinema (1936-1943) nelle mani della sorella. L'unico veramente posizionato sembrerebbe un cartello Campari e uno Riccadonna (sempre Campari) nel bar dove l'Arcuri confessa di essere incinta. Il cartello è semi nascosto dal barista, lei chiede Karkade (prodotto quindi non brand) e in una scena successiva al night chiedono un prosecco unbranded. In compenso però per due volte ricompare la Corona come banner pubblicitario. Questa volta però (al contrario di quanto abbiamo detto ieri per distretto di polizia) ci stava. Almeno distraeva un po' dalla trama.
Max Renn II