Chiamatemi Max Renn (secondo, ovviamente). Chiamato dagli inferi per giudicare qualunque tentativo di sottomettere la nobile arte del product placement a bieca operazione markettar/commerciale che manco la più sgamata delle escort (pernondir, mignottonavenueSalariapreraccordoanular (termine non scelto a caso)) sarebbe in grado di riscattare.
La maggior parte di noi che leggiamo ha probabilmente sentito parlare di una società per la diffusione del product placement, del circolo del fuoco della comunicazione below (ma forse no) the line. fondata nel decennio scorso da Jekyll M. Norvelle,ecc. Fu a Milano, credo, che venne creata una associazione per la soppressione di tal virtù. Fu poi l'associazione ad essere soppressa ma debbo dire con rammarico che ne esiste un'altra a Roma, di carattere ben più atroce.
Ho dato le dimissioni dalla rubrica televisiva dopo aver compreso che forze troppo forti governavano l'universo televisivo e che quindi lo sviluppo del product placement in questo settore sarebbe stato ancor più duro di come lo era stato in quello cinematografico... e così è stato. In questi mesi ho visto placement che voi umani non potreste nemmeno immaginarvi… ipod utilizzati da sfigati supereroi per sventare piani pericolosi, Glock fatte sparire in maniera diabolica da geni del male, riposizionamenti di storici marchi motociclistici verso le figonze, campagne per la Lucky Strike pensate dagli uomini pazzi e perché no? Gorilla sui set e gelati alla Magliana. E tutti quei momenti emozionali (forse) andranno perduti per sempre come le lacrime di wilsoniana memoria.
Proprio per questo la Regia Direzione di Dy’s News mi ha costretto a tornare in campo per analizzare nel corso di queste vacanze ogni fiction trasmessa nel corso dell’ultimo anno per valutare le conseguenze del disastro e le possibili misure di contenimento. Ma qual è stato il fattore scatenante di questa rentrée?
Indirettamente la finta rivalità storica fra Sandra Mondaini e Raffaella Carrà.
Nel 1982 a marzo inoltrato Sandra Mondaini organizzò all’insaputa di Raimondo Vianello una puntata di Natale di Attenti a noi 2 (la motivazione era quella di competere con la Carrà alla quale la Rai affidava sempre lo show natalizio, così da essere più amata dai bambini, mentre lei era relegata alla primavera e, quindi, una volta approdata a Canale 5 aveva deciso di cambiare le carte in tavola). La puntata è geniale con le arrabbiature di Raimondo costretto a subire ogni genere di affronto natalizio come quello ricevere in dono un ombrello con tanto di poesia ("così fine, così bello, è per lei signor Vianello") detta da un bambino. Un momento di una grandissima televisione ormai scomparsa.
30 anni dopo anche la famiglia Martini (che già da sola fa product placement alcolico) si adegua a fare la puntata di Natale in primavera. Ma stavolta la Carrà non c’entra niente: la colpa è del Cuore di Brodo Knorr.
In via Tuscolana 1055, proprio di fronte all’Istituto Luce c’è la villetta della famiglia Martini, composta dal medico del titolo vedovo con tre figli e da tutti i personaggi che gli bazzicano intorno.
La puntata incriminata è quella del 25 aprile (un caso? Un trucco?) il mio Natale sei tu, nella quale la famiglia organizza il cenone di Natale invitando, ovviamente, tutti i protagonisti principali. Succedono vari disguidi come quello di aver dimenticato il vestito di Babbo Natale in tintoria, ma la cosa che conta in tutto ciò è che sembra esser stata fatta apposta per fare da contorno allo spottone di Knorr. Si comincia con il menù per il quale si propone bigoli, capitone e brodo. Si però il brodo deve essere fatto come quello di una volta. (a 2.10) Poi a 7.02 riunione per la lista della spesa: non bisogna dimenticare il coriandolo per il capitone, le acciughe per i bigoli e la carne del brodo “Ma almeno per il brodo non possiamo fare alla maniera della mia cugina Cettina veloce veloce” Mostrando in primo piano la confezione “Mia cugina Cettina Cuore di brodo lo mette dappertutto” “Se lo dice Cettina allora va bene” Poi 43.37 in primo piano si mette il dado “Vedi qua veloce veloce” Si sente il profumo il brodo. (48.38) “Ah ecco il brodo aspetta che lo assaggio, ottimo proprio buono come quello di una volta” “Te l’avevo detto io ci metto il cuore in cucina” Mancava solo di veder apparire Gerry Scotti ("Doooooooottoooor Knorr, il suo brodo") e la promozione era servita.
Giustamente non poteva chiudere in maniera peggiore, e se ne sono accorti in tanti. Il fatto alimentare, LeSBoDJ69 su Youtube, solo per citarne alcuni senza contare le mail di giornalisti che chiedevano informazioni a noi di dysnews. Sia chiaro, noi non ce l’abbiamo per la differenza fra quello che descrivono come product placement e quello che descrivono come indebito rilievo dei prodotti pubblicizzati e francamente non ce ne importa una fava (ci sarebbero, fra l’altro, vari saggi da scrivere in proposito) noi ce l’abbiamo perché veramente orripilante e perché distrugge (così come alcuni/molti casi del cinema italiano) tutto quello che abbiamo cercato di fare in questi anni dall'associazione fino alla nascita di JMN & DY e del Dy's Group: un product placement di qualità che sia integrato e non rigettato dallo spettatore.
Solo per rimanere al 25 aprile nella puntata La notte più fredda dell’anno si parte con primo piano dei Coco Pops versati nel latte “Lo sai che ti tocca tenerli anche per gli altri?” Controcampo, primo piano dei Kellogg’s versati nel latte. Poi un via vai di passaggi delle scatole fra i protagonisti che li versano in primo piano anche perché fa freddo e bisogna mangiarne di più. E questo solo per le puntate del 25. A breve le altre con le chicche su Gillette e Dash.
Che dire? Pensare che la Publispei che produce il format è la stessa dei Cesaroni di Mediaset dove per ogni colazione ci sono sul tavolo in maniera decisamente più soft tutti i prodotti Conad. Certo non siamo ancora ai livelli dei Mini Bites di The Bing Bang Theory ma è sicuramente meglio di niente.