Facebook Twitter Canale Youtube RSS
Dettaglio News
15 Aprile 2010 - 14:09

Coccodrillo Dy - Raimondo Vianello

 Print Mail
Il signore si che se ne intendeva
Coccodrillo Dy - Raimondo Vianello E' morto all'età di 87 anni, al San Raffaele, a pochi passi dalla sua casa di Milano 2, Raimondo Vianello, uno dei padri fondatori della televisione italiana e un comico di grandissimo livello. Inutile qui dire quello che tutti gli altri stanno ricordando: dagli esordi con Ugo Tognazzi al matrimonio con Sandra Mondaini, dai battibecchi agli esordi nei film di Totò per poi inventare un filone vero e proprio da solo, con Tognazzi e poi Chiari parodiando i blockbuster americani, dell'esilio e ritorno in Rai fino all'approdo a Mediaset. Noi non possiamo non ricordarlo per tre motivi. Primo: le parodie di Carosello che da sempre riempivano i suoi mitici programmi (Tante scuse, di nuovo tante scuse, noi no, stasera niente di nuovo, Attenti a noi due): dall'orologio che non smetteva di funzionare nonostante il suo padrone fosse stato travolto da uno schiacciasassi alla carta igienica Scottex e, per la fortuna dell'inquilino del decimo piano, dei suoi dieci piani di morbidezza. Secondo: i famosissimi Caroselli Stock "Il signore si che se ne intende" con Tognazzi e la Mondaini per i quali abbiamo collaborato ultimamente ad una retrospettiva per il festival dei 1000 occhi di Trieste e di cui trovate l'articolo sullo scorso numero di Dy's Chronicles. Terzo: ovviamente il product placement, avendo lui lavorato nel cinema negli anni '60, quando era impossibile non essere circondato dai cartelli come quelli di Cinzano in Amore all'Italiana - Gli arcidiavoli, da bottiglie come quella della Coca-Cola bevuta ne Le olimpiadi dei mariti, prodotti Toseroni (Ferragosto in bikini) o film completamente ambientati come il geniale Caccia al marito nel quale le commesse che cercano di incastrare un uomo lavorano alla UPIM. Non si può a questo punto non ricordare come anche MSC in risposta alla Costa di Natale in Crociera abbia scelto proprio Vianello per il suo film d'addio: Crociera Vianello. Gerardo Corti

© www.dysnews.eu