Dettaglio News
14 Gennaio 2010 - 22:34
AVATAR
Promozione e Product Placement nel 2154
Di Avatar si è già detto molto (intendo troppo) e indipendentemente dalle mie parole, andrete a vederlo;
Avatar è immune alle recensioni;
Si tratta di un film facile facile che avete già visto titolato in altri modi (Pocahontas, The New World, Balla coi lupi?);
Assistiamo finalmente/nuovamente alla rivincita dei Na(ti)vi americani (anche se la vicenda è trasfigurata nella fantascienza), un?ammissione di colpa dei terrestri/Yankee; con qualche frecciatina all?esportazione di democrazia contemporanea;
Il vero sci-fi però non è nel film visibile allo spettatore (quello è appunto stra-visto, per nulla mentale), ma e per la prima volta, nella realtà reale, perché (questo è innegabile) Avatar segna i tempi e rappresenta il punto di arrivo di una ricerca scientifica: il film tecnologicamente più avanzato mai prodotto da quel lontano 1895. (vero motivo che vi devrebbe portare in sala);
Peccato che la scienza non sia uno dei parametri di misura del cinema (non lo era fino ad oggi per lo meno?);
Infastidisce un pochino il progetto prioritario di rientrare (assolutamente) dei capitali, accomodando la storia per tutti i popoli della terra: un mito comprensibile ai Darkhad della Mongolia o allo studente viziato di Stanford (magari lo facessero gli italiani qualche volta);
Se certo si considera il marketing come parte integrante del film allora certamente siamo di fronte a un evento epocale (fu così per "the Blair witch project", la narrazione debordava nella strategia di mercato rendendola una cosa sola e indivisibile);
Il film è dannatamente ingombrante, eccede e di molto i limiti dello schermo (e non per il 3d voglio dire)(che per inciso, è, ne più, ne meno, una vecchia cartolina zigrinata con Gesù piangente/non piangente);
La pellicola è venduta insieme ai racconti della sua lavorazione: l'attesa di Cameron di una tecnologia sufficiente a rendere questo miracolo; l?uso estremo della virtual camera, (che niente ha a che vedere con una macchina da presa... non c'è obiettivo o altro dispositivo ottico di acquisizione, ogni fremito degli attori viene rubato e inviato a un processore che genera in tempo reale un modello 3D customizzabile, inquadrabile a 360 gradi anche in post-produzione?.); (C?è da aspettarsi qualche resistenza dagli affezionati del cinema fotografico con set, dolly, recitazione e tutto il resto; qui c'è un asettico studio grigio, degli attori in tuta e caschetto che devono rievocare i corsi di teatro nella palestra comunale per convincersi del set inesistente.)
Se da un lato qualche critica se lo merita per lo svolgimento frettoloso di alcune faccende di importanza capitale, va riconosciuta la marchiana penetrazione del mercato dell'"evento Avatar" tout court;
Purtroppo occasione persa (o negata?) per il mercato del brand (il film verrà ricordato anche per questo);
Le possibilità erano limitate al quarto di film in "live action" ambientato comunque nella trasferta difficile di Pandora in un estremo 2154;
Tutta sprecata la tanta ultra-sofisticata tecnologia no-name, ben gadgettizata dal decantato 3D che avrebbe accolto ottimi placement.
C'è la volontà di gestire asetticamente la vicenda; (o forse le richieste sono state veramente tanto esose?); Se qualcosina si intravede serve alla story-line ed è una concessione autoriale (la Stanford University su una t-shirt)(i Marine più volte evocati) (è il brand ?Avatar? a dominare su tutto) (a proposito, Cameron ha accennato a un Avatar 2... tenetevi pronti);
Per onestà dirò che rinunciare a questo film è rinunciare a un argomento di conversazione, con i vostri amici, a scuola, in ufficio; è ritrovarsi emarginati tutto d'un colpo, e voi non volete sentirvi emarginati;
La RDA (Resource Development Administration) è la spietata multinazionale che finanzia la missione; quanto avreste pagato per essere i cattivi del più grande incasso di tutti i tempi? l'ironia non ha confini, anzi paga;
MT (Mario Tobeb)
© www.dysnews.eu