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3 Dicembre 2009 - 23:50
Moana
Scarso il placement presente nella serie-evento di SKY
Moana, il tormentone dell'autunno televisivo di SKY, la pompatissima miniserie, ci lascia quasi a bocca asciutta per quanto riguarda il product placement.
Visto l'immane battage pubblicitario che SKY ha montato per il lancio di questa miniserie sulla vita dell'icona del porno italiano anni '80 Moana Pozzi, in verità ci aspettavamo benaltro, magari un po' di revival da parte di marchi famosi di loro prodotti di culto dei "favolosi ottanta". Ma così non è stato, i placement presenti sono pochini: qualche Mercedes qua e là, un poster dei Rolling Stones, l'immancabile placement (manco troppo artistico) dell'agenzia Diva Futura di Riccardo Schicchi (che crediamo avrà un enorme ritorno di immagine da questa miniserie), qualche accenno al defunto Partito dell'Amore.
Ma la cosa forse per noi più interessante è la forte contrapposizione d'immagine voluta dagli autori della serie tra RAI e Federcasalinghe contro Moana Pozzi, che in questa fiction viene quasi "santificata", ed è contrapposta al presunto moralismo e bigottismo dei due soggetti sopracitati.
Moana la miniserie graffia ma non affonda i denti, e soprattutto ci saremmo aspettati un maggiore interesse per il product placement in questa fiction così attesa che avrebbe potuto essere un ottima vetrina per svariati brand, volendo.
A detta di chi scrive la parte migliore della miniserie è l'ispirata colonna sonora (soprattutto nella prima parte) che include diversi artisti rock del periodo degli anni '80, tra cui anche i Public Image Limited dell'ex Sex Pistols John Lydon, ottima colonna sonora per una fiction che racconta dell'anarchico periodo d'oro dell'hard italiano.
Marco Premi
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