Sul treno per Montecarlo si trovano cinque strani personaggi: due commercianti di Roma che vogliono tentare la fortuna al casinò, un commendatore malato di gioco e una coppia di giornalai che devono riportare ad una contessa il bassotto perso nella capitale.

I giornalai (product placement del Messaggero come maglietta di Manfredi) arrivano alla villa dove trovano la contessa assassinata. Dopo essere scappati (nel giardino della villa c'è ancora l'assassino) telefonano alla polizia ma si accorgono di aver perso la valigia e, tornati in giardino vengono arrestati. 

Nel frattempo i commercianti, dopo aver perso tutto al casinò rubano una valigia, casualmente quella dei giornalai dove però c'è la contessa a pezzi. Arrestati.

Il commendatore a sua volta, a causa di un tentativo di appropriarsi del bassotto, viene arrestato. 

Ovviamente nessuno di questi è l'assassino.

Divertente commedia all'italiana tinta di giallo che ha avuto il record di ben tre remake: italiano "Io non vedo, tu non parli, lui non sente"  sempre di Camerini con Enrico Montesano, Alighiero Noschese, Gastone Moschin e Vittorio de Sica, americano "Sette criminali e un bassotto" di Eugene Levy con John Candy, John Belushi, Giancarlo Giannini, Sean Young e Ornella Muti, indiano  "36 China Town" di Abbas Alibhai Burmawalla e Mastan Alibhai Burmawalla con Akshaye Khanna, Payal Rohatgi e Kareena Kapoor.

Classico il product placement perfettamente in linea con lo stile dell'epoca. A parte il casinò di Montecarlo (e ovviamente Montecarlo come location placement) la S.Pellegrino bevuta da Gassman, Campari e addirittura Olio Sasso come cartelli sul treno. Fra gli alternativi Dom Perignon bevuto da Sordi, il calendario di Air France nel commissariato e, per dire che le cose nella valigia sono irrintracciabili Manfredi dice "Ma è tutta roba comprata alla Standa". Risposta della Valeri "Si ma ci sono le foto di mamma."