Per la rassegna Fantascienza d'autore, il Bergamo Film Meeting ha presentato oggi il film di Elio Petri "La decima vittima" capolavoro assoluto del cinema di genere degli anni '60/'70.
In un futuro imprecisato il supergoverno centrale riesce a mantenere l'ordine e la pace attraverso un gioco mortale. La regola è semplice: a Ginevra un supercomputer seleziona fra la popolazione mondiale i giocatori della grande caccia. Ogni giocatore dovrà sopravivvere a 10 manche nelle quali sarà alternativamente vittima e cacciatore. Ogni manche viene stabilita dal computer che seleziona i due antagonisti: l'assassino sa tutto della vittima, la vittima no. Entrambi devono tentare di sopravvivere uccidendo l'altro. Chi sopravvive a dieci prove diventa decathlon mondiale e vince un milione di euro più una serie infinita di benefit. Caroline Merdith (Ursula Andress) vittima alla nona caccia sopravvive al suo cacciatore giapponese (George Wang) uccidendolo all'interno del Masoch Club (un nome, un programma) con due proiettili sparati letteralmente dalle tette, Marcello Poletti (Marcello Mastroianni) assassino alla sesta caccia uccide il Barone Von Ashenberg (Wolfang Hillinger) mettendogli una bomba negli stivali durante una competizione equestre. Entrambi vengono selezionati e Caroline parte da New York con una supersquadra televisiva per organizzare una trappola in diretta a Marcello a Roma sotto gli occhi dello sponsor Tea Ming.
Tratto dal romanzo La 7° vittima di Robert Sheckley, il film di Petri è assolutamente meno violento, tetro e catastrofico del romanzo. I due finiscono per innamorarsi e "purtroppo" la produzione di Carlo Ponti non poteva non imporre un lieto fine.
Il film, quasi esclusivamente girato a Roma, è comunque un capolavoro pop. Con ambientazioni fantascientifiche e costumi (così come succedeva per questo genere di prodotti da The Avengers a Barbarella, in modo da creare attraverso il product placement degli abiti vere e proprie mode) esclusivamente creati dalle Sorelle Fontana per quanto riguarda gli abiti di Ursula Andress e da André Courrèges per tutti gli altri protagonisti.
Il film (che anticipa capolavori come Rollerball o, in epoche successive film su reality show che hanno per oggetto la morte dei concorrenti come L'implacabile, Contenders 7: la serie, 13 beloved, Live: ascolti record al primo colpo o l'ambizioso progetto teatrale di Macro Maudit Spectacules che metterà in scena a breve lo spettacolo Acidosolforico che parla di un reality show ambientato in un campo di concentramento) non è immune dal product placement sia fittizzio che non. Ovvio i finti sponsor per gli omicidi in diretta come Tea Ming, sponsor dell'uccisione di Marcello o Coca '80 (questo strananamente più individuabile) per la trappola alla Andress in una picina infestata da un coccodrillo, ma anche i marchi reali non si sono tirati indietro. A parte il campo della moda troviamo un'inquadratura della Gerosa Crane Service Company (A New York), la TWA importantissima soprattutto nel finale, la Citroen futuristica di Mastroianni, i fumetti di Mandrake letti sempre da lui e sequestrati dalla moglie, il Vat 69 visto come afrodisiaco e il vero cartello Coca-Cola. Conclude ovviamente il location placement di una Roma mai così antica e futuristica.