La dichiarazione di paternità è svelata all'inizio del film: Giorgio (Raoul Bova), neuropsichiatra infantile prepara la colazione ballando nella cucina e lanciando gli alimenti alla sua convivente Marta (Luisa Ranieri). La scena non può non ricordare quella con William Hurt, Glenn Close, Tom Berenger, Kevin Klein, Jeff Goldblum e Meg Tilly mentre preparano la cena danzando sulle note Aint Too Proud To Beg dei Temptations ne Il grande freddo di Lawrence Kasdan.
Qua l'occasione per la rimpatriata dei vecchi amici non è la morte dell'amico Kevin Costner ma del loro esame di maturità che per un disguido (spiegato da Cesara Buonamici al TG5) è stato annullato e quindi devono rifarlo.
Si ritrovano così a studiare insieme Giorgio, che nel frattempo ha avuto una crisi a causa dell'improvvisa gravidanza di Marta, Francesca (Ambra Angiolini) chef di un ristorante romano che soffre di ninfomania, Lorenzo (Ricky Memphis) agente immobiliare e bamboccione all'ultimo stadio, Luisa (Barbora Bobulova) "markettara" di un'importante azienda alimentare con figlia a carico, Piero (Luca Bizzarri) dj radiofonico eterno ragazzino e Virgilio (Paolo Kessisoglu) che fa il playboy incallito.
Così come tutti gli incontri di (ex) compagni da Verdone a Pieraccioni prendono via ricordi (pochi) goliardate (il furto delle brioche ricorda quasi il conto non pagato de I laureati), chiarimenti, vecchi rancori e nuovi amori.
La maturità non sarà solo quella che offre lo spunto al film (ma domanda: se due protagonisti sono sicuramente laureati e un comprimario è diventato addirittura prete, sarebbe stato annullato anche il resto? n.d.r.) ma anche le maturità personali visto che per ognuno di loro quella vera arriva per gli eventi paralleli allo studio.
Nonostante sia molto leggero, Immaturi è decisamente un buon film che si lascia apprezzare per quasi due ore di distensione. Certo non c'è molta trama, non è impegnato e pochi sono i momenti in cui si ride davvero (a parte i dialoghi fra Ricky, mamma (Giovanna Ralli) e papà (Maurizio Mattioli)) ma in confronto ai mocciamovie è un capolavoro.
Quasi maturo anche il product placement che, dopo un po' di anni, sta cominciando ad osare. Certo qualcosa da raddrizzare ancora c'è, ad esempio in questo che ognuno degli immaturi lavori in una grossa realtà è un po' troppo anche per lo spettatore medio che, infatti in sala lo sottolineava, ma, fra gli tutti i film del periodo A natale mi sposo, La banda dei babbi natale, Natale in Sud Africa, Che bella giornata, di cui abbiamo già parlato questo è quello che ha avuto i più interessanti. Fra tutti quelli che hanno guadagnato più punti nel coinvolgimento della storia e dello spettatore Beretta e Intimissimi. Gli altri un po' più deboli nonostante la visibilità.
Per finire SPOILER! l'esame viene passato e quindi è pronto il totoscommesse sulla scusa per un probabile sequel.