In occasione dell'uscita di
The Tourist, dopo aver completato la filmografia di Jerome Salle (autore del make
Anthony Zimmer), non possiamo, a questo punto, non completare quella del regista del film Florian Henckel von Donnersmarck che al momento ha all'attivo un solo lungometraggio ma anche vincitore di un oscar come miglior film straniero e in attesa di girarne il remake americano prodotto da Sidney Pollack
HGW XX/7 alias Gerd Wiesler è un capitano della stasi, la famosa polizia di stato della DDR che spiava la vita dei cittadini. Uno dei più bravi e pericolosi che insegna anche all'università della polizia tutte le tecniche più dure di interrogatorio. Un giorno, dopo aver assistito alla pièce teatrale di Georg Dreyman, uno degli scrittori "di regime", gli viene comandato di sorvegliarlo da parte del ministro della cultura che utilizza il suo potere per farsi la sua donna (l'attrice di teatro Christa-maria Sieland) e che cerca il modo di mandarlo in carcere per avere via libera.
Gerd perquisisce e mette sotto controllo la casa trovando solo delle copie di Der Spiegel e Frankfurter Allemagne che potrebbero già incriminarlo, ma che decide di lasciare al suo posto per non insospettire il sorvegliato. Per i primi controlli l'unica cosa che HGW XX/7 scopre è la tresca (obbligata) della donna con il ministro, cosa che lo fa riflettere e, a poco a poco, comincia ad affezionarsi alle vicende dei protagonisti fino a mettere in discussione tutte le sue certezze. Da sorvegliante si trasforma così in angelo custode e cerca di modificare gli eventi, cambiando i rapporti ed intervenendo in prima persona durante le situazioni più ingestibili.
Florian Henckel costruisce un bel film (quasi un thriller) ambientato pochi anni prima della caduta del muro assolutamente credibile. Per tutto il film si sente l'oppressione di quello che fu il terribile regime della DDR. Forse il miglior film tedesco degli ultimi anni, sia nella storia che nella bravura di regista e attori.
Ottimo anche il product placement, nonostante l'impossibilità di mettere marche occidentali ne appaiono 6 di cui le più importanti sono sicuramente quelle di Der Spiegel e Frankfurter Allemagne utilizzati sia per capire le tendenze del drammaturgo che per inviare articoli. Non male anche il pianoforte Carl Ronisch (in questo caso brand dell'est visto che ha sede a Leipzig) che Gerd ascolta mentre Georg, suonandolo, confessa a Christa-Maria di sapere dei suoi rapporti sessuali con il ministro. Sarà questo il vero punto di svolta della coscienza del poliziotto della Stasi.