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6 Dicembre 2010 - 18:04

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Tutti i padri di Maria
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Trieste, una mattina a casa di Franco, un ex maresciallo dei Carabinieri in pensione, e di Tino, un direttore d'orchesta ed insegnante di violino, viene abbandonata una bambina con un foglio "Ciao nonno, sono Maria". 

La cosa si complica perchè i due non sono parenti, anzi vivono nella stessa casa in attesa di avere una conferma su chi dei due l'ha ereditata e non si sopportano per niente. Con loro vive anche una giovane guardia giurata che è l'unico che riesce a far mantenere la calma. 

I due si mettono subito in moto per capire da dove arriva la bambina e quale dei due figli (uno sposato ma traditore per natura, l'altro gay ma che ha avuto una storia) sia il vero padre.

Da qui partono una serie di  chiarimenti che mettono in crisi sia il matrimonio di uno che la sessualità dell'altro. Poi si arriva persino al rapimento della piccola. Alla fine si arriverà alla soluzione del caso, alla salvezza della piccola e alla scoperta di chi sono i veri genitori.

Tutti i padri di Maria è una di quelle fiction che ti spiazza. Due mostri della comicità in un film TV che non fa ridere, situazioni risolte con una faciloneria incredibile (sul luogo del rapimento della bambina, in un momento in cui siamo purtroppo abituati agli sforzi della polizia e dei carabinieri in questo genere di ricerche, l'indizio macroscopico lo trovano i due pensionati fra l'altro accusati di essere loro i mandanti), una sceneggiatura dove i personaggi dicono quello che ci aspettiamo che dicano (e purtroppo lo ripetono fin troppo). Per il resto la noia regna sovrana. Una sola cosa strana per una fiction RAI: la coppia etero ne esce con le ossa distrutte, la coppia di fatto gay è decisamente migliore e ne esce benissimo in tutti i sensi.

Anche per quanto riguarda il product placement  ci sono ben poche cose da dire. Le solite marche coperte per metà facilmente riconoscibili, alcune marche inventate come l'agenzia immobiliare e altre assolutamente impossibili da non notare. Fra tutti Il piccolo con un'edicola (in realtà inesistente) vicino al teatro miela (quello del festival dei 1000 occhi che compare in un cartello della serata Soil & Pimp Session) che vende soltanto il piccolo. Forse è uno zinzinello esagerato. 

173 - 172 Mia madre

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Riferimenti Dy's Group

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