Nel 1998 uscì L'uomo che sussurrava ai cavalli un film di Robert Redford che dalla mia posizione è difficile spiegare: da una parte il film non mi ha mai convinto molto ritenendolo un mezzo passo falso nella carriera registica di Redford (finchè non ho visto Leoni per agnelli), dall'altra rappresenta una delle più importanti case histories di product placement di sempre.
In questa situazione di assoluta parità si colloca il secondo punto dolente del film: aver influenzato L'uomo che cavalcava nel buio, una miniserie in due puntate andata in onda su Rai uno l'anno scorso nella quale Terence Hill interpretava un ex allenatore di cavalli che, preso dalla sindrome di Cliffhanger (o per i meno giovani di Zaccaria Teller), decide di appendere la sella al chiodo per sempre.
Costretto a tornare al paesello per firmare la vendita della sua parte di scuderia è costretto a fare i conti con il passato. La moglie del collega morto lo odia perchè pensa sia stata colpa sua la morte del marito, il nuovo allenatore che dopa i cavalli lo odia per partito preso, la vecchia fidanzata che fa la cuoca non lo odia per essere stata abbandonata, ma intanto il marito la picchia e, per di più la figlia del suo ex-socio mezza cieca è vittima di episodi di bullismo persino dalla professoressa. Con cinque personaggi in croce mancava solo la pedofilia e poi avevamo fatto l'en plein degli sfigati.
Gli sceneggiatori di Beautiful ci avrebbero costruito 200 puntate qui invece tutto è arraffazzonato alla bell'e meglio con i temi buttati li per essere risolti con un buonismo da prima comunione, roba da far venir voglia di appendere il televisore al chiodo.
Inutile dire che dopo un paio di ore lui decide di allenare la figlia semi cieca che riesce a vincere il torneo. Ma quello che è più incredibile è che ai tempi della prima messa in onda era riuscito a vincere anche su I Cesaroni.
Forse per bissare il successo, forti del fatto che terra ribelle (sempre della Albatros) aveva vinto tutte le serate precedenti, Raiuno lo ha riproposto in una sola puntata lunedì scorso. Stavolta non ha intaccato ne la corazzata Grande Fratello ne la portaerei Roberto Saviano/FabioFazio/Benigni, ma ha dato una buonissima idea: la sforbiciata di un po' di minuti inutili. Nessun pericolo per il product placement assolutamente inesistente tranne che per Lancia, SEA e Jump Italia
Se la moda prende fra poco potremmo vedere terra ribelle in 5 minuti o il peccato e la vergogna in tre. Uaho!
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