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9 Novembre 2010 - 10:05

The Walking Dead

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Episodio 2
The Walking Dead

Siamo solamente al secondo episodio (sui sei previsti) della premiata serie di AMC ma si avverte qualche scricchiolio, speriamo sia solo un incidente di percorso. Innanzitutto un po' deludente il product placement fino ad ora, cosa abbastanza in controtendenza rispetto al genere zombie che ci offre generalmente ogni ben di Dio consumistico per il sostentamento dei sopravvissuti. Invece anche questo secondo episodio titolato "Una via d'uscita" ("Guts" in originale, complimentoni come sempre ai titolisti italiani) è stranamente parco in quanto a brands presenti. Abbiamo però notato che il camper usato da un gruppo di sopravvissuti è Winnebago (Winnebago Industries), marchio americano leader nella produzione di motor-homes, e garanzia evidentemente di qualità anche durante la zombie apocalypse. Per fortuna poi, che i sopravvissuti hanno buon gusto in fatto di automobili. Glenn, il ragazzo asiatico che aiuta il protagonsta Rick ad inizio episodio a mettersi in salvo dai "walkers" (che però a sto giro paiono iniziare già a correre più che camminare), per attirare l'attenzione degli zombie e dare una possibilità di fuga al gruppetto di sopravvissuti assediato, utilizza una fiammante Dodge Challenger (Chrysler Group LLC) con l'antifurto inserito per attirarli col rumore. Finalmente il primo vero importante piazzamento di un marchio di valore nella serie! Da notare invece che l'impresa di costruzioni del camion usato poi per la fuga del gruppo la Ferenc Builders è fittizia. Per il resto, la serie progredisce lentamente a livello di narrazione per ora. Iniziano a svilupparsi le prime dinamiche di gruppo ed a delinearsi gli archetipi dei protagonisti, e pare che il regista sia più intenzionato a spingere The Walking Dead sul versante di serial di successo tipo Lost piuttosto che verso il genere zombistico più ortodosso. Per carità, la serie è godibile, gli zombie sono tanti e ben realizzati, ma restano sempre sullo sfondo delle vicende ed ogni tanto battono un colpo. Manca quella sensazione opprimente di mancanza di via d'uscita e cinica disperazione tipica del cinema romeriano, oltre che veri colpi di scena (il potenziale distruttivo dell'orda zombie non è mai sfruttato appieno). L'orrore insomma è in agguato dietro l'angolo, ma per ora resta li e fatica a palesarsi, quasi per eccesso di pudore. Citazione involontariamente comica poi in questo episodio, che ci rimanda suo malgrado alla brillante commedia horror britannica Shaun of the Dead. Anche i protagonisti (Rick e Glenn) di The Walking Dead pensano bene che se si atteggiano a zombie muovendosi come loro (e puzzando di cadavere come loro) magari passeranno inosservati. Et voilà, ci si sporca un po' di cadavere in putrefazione, ci si arrotolano delle budella sui vestiti e si ficca una mano (di un altro) in tasca ed il gioco è fatto. E funziona! Almeno finchè, ahimè, comincia a piovere e l'acqua lava via la lordura putrescente dai protagonisti (escamotage narrativo tragicamente banale). Complimenti quindi per avere scoperto già al secondo episodio il rimedio per non essere divorati dagli zombie, semplice, economico e funzionale (nelle giornate di sole, perlomeno). Immaginiamo già la produzione di apposite fragranze "Eau de Living Dead" per permettere ai superstiti una serena convivenza futura con gli zombie. Anche in Shaun of the Dead c'era una scena simile molto divertente, in cui il gruppo di protagonisti guidati da un'attricetta frustrata (che impartiva ordini su come interpretare al meglio un living dead) si atteggiava a zombie e recitava con successo la loro tipica camminata ed i loro versi riuscendo a non attirarne l'attenzione, ma quella era volutamente una commedia horror, e venivano comunque scoperti quando uno dei protagonisti pensava bene di rispondere al cellulare. La citazione in questo caso è invece tragicamente involontaria. Speriamo la serie rialzi il tiro già dal prossimo episodio.

Marco Premi

Riferimenti Dy's Group

Dy's Chronicles
Dy's World
Dy's Pro
Documentazione

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