GIALLO (2009) – Dario Argento
E finalmente abbiamo davanti il DVD dell’ultimo film di Dario Argento, quel Giallo che nessuno voleva far uscire.
TORINO, un taxista-serial killer si aggira per la città in cerca di prede straniere da seviziare.
La modella Celine (Elsa Pataky) ha appena concluso una sfilata per FARHAD RE e si accinge a ritornare dalla sorella (Emmanuelle Seigner) e per farlo chiama un…taxi (oh no! Proprio quel taxi!).
Infatti in men che non si dica la ritroviamo su un tavolaccio tipo “Hostel” a fianco di altre belle ragazzotte sanguinolenti con il tipo che comincia a tagliuzzarne qualcuna tanto per farle capire che aria tira.
Linda/Seigner, capisce subito che qualcosa non va perché al momento del rapimento Celine era in comunicazione tramite MOTOROLA con la sorellina.
Veloce corsa al posto di polizia dove è costretta a spingersi nell’antro del “lupo solitario”, un ispettore di polizia (Adrien “prima di Splice” Brody che ha scelto di segregarsi in un ufficio posto in un sotterraneo per escludersi dal mondo (ha un passato di violenza che ci verrà esplicato piano piano in flashback di tipico impianto argentiano con musichetta infantile di sottofondo e macchina da presa obliqua) con il cuore ancora a New York, dove ha passato parte della sua giovinezza, testimoniata dal cappellino degli YANKEES e da una mazza da baseball RAWLINGS.
Il nostro è già al corrente delle gesta del taxista pluriomicida e le dice che solo lui può capire la sua psicologia perché anche lui non è normale (e in effetti che qualcosa non quadra in Adrien lo capiamo più avanti quando la Seigner, in procinto di farsi una doccia a la Psycho –eh sì!-, con quello sguardo che solo lei possiede gli dice “Non andartene, non stanotte” e lui replica “Ci sentiamo domani. Riposati” e… se ne va!).
Comincia così la ricerca dell’itterico killer (svelato il doppio senso del titolo che si riferisce sia al ritorno al genere di Dario che al colore della pelle del malatissimo omicida che è costretto a una cura di RIBAVIRIN e INTERFERONE gelosamente conservati in un frigorifero CANDY) il cui passatempo preferito è rinchiudersi nella sua stanzetta a farsi pippe davanti alle immagini delle sue vittime deturpate e riprese con macchina fotografica CANON e fotocamera SONY.
Non aspettatevi altra suspence in questa operina di consumo che scivola via con una trama scontata ed un finale che definire “tirato via” è poco. Tutto è svelato in fretta e anche il “coup de theatre” del killer brutto e giallo è buttato via subito e senza sfruttarne le potenzialità.
Non cercate l’Argento che fu in questo film, non mettetevi neppure ad analizzare dove trovare le tracce dell’autore che si trovano più nei difetti (dialoghi inascoltabili, trama tirata via) che non nei pregi (i flashback, alcuni movimenti di macchina). Guardate il film per quello che è, un prodotto di consumo come tanti altri con momenti horror “genuini” con i “bei trucchi di una volta” (coltellacci, un fracassamento di cranio con l’utilizzo di un manichino, spruzzi di sangue) e, forse, un po’ vi divertirete.
Come vi divertirete a vedere, dopo innumerevoli toyotebmwmercedeshondarover dei film americani, la riscoperta delle ALFA ROMEO, del DUCATO FIAT e, udite udite, di un gentiluomo che va a puttane (letteralmente) con una 500 di quelle originali!
Rettifica: A seguito di informazioni raccolte su internet da siti come IMDB http://www.imdb.it/title/tt1107816/ avevamo messo fra le possibili cause del ritardo una possibile causa intentata dall’attore Brody nei riguardi della casa di produzione non citando assolutamente Argento in quanto non produttore del film ne la casa di distribuzione italiana.
Essendo da sempre ammiratori del maestro (nonostante non ci sia piaciuto molto questo film), come abbiamo dimostrato ampiamente sia con Dy’s Group con il primo speciale fatto per Dy’s Chronicles e con la filmografia inserita nel WikiBMDB di Dy’s Pedia sia con JMN & DY, avendo avuto l’occasione di collaborare anni addietro con Opera Film ad un loro progetto, volentieri pubblichiamo la rettifica dei suoi legali.
CON PREGHIERA DI PUBBLICAZIONE E DIFFUSIONE IMMEDIATA SU WEB E ALTRI MEZZI DI INFORMAZIONE
I legali di Dario Argento ci tengono a precisare la sua completa estraneità rispetto alla vicenda
giudiziaria che riguarda il suo ultimo film “ Giallo” . Dario Argento infatti ha curato esclusivamente
la regia del film, ed è a sua volta creditore nei confronti della Hannibal Pictures di Richard Rionda
(produttore del film) per una parte del proprio compenso di regia.
I rapporti di Argento con Brody sono sempre stati molto affettuosi ed improntati ad una reciproca
e profonda stima personale e professionale, sia durante la lavorazione del film che dopo il termine
delle riprese, e fino ad oggi sono rimasti immutati, tanto che il regista – nonostante la propria
estraneità alla vicenda e alla relativa querelle legale – esprime grande solidarietà per la situazione in
cui si è venuto a trovare Adrian Brody.
Per esprimere la propria solidarietà nei confronti dell’ attore, Dario Argento ha deciso di non
partecipare alla promozione del film in Italia.