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13 Ottobre 2010 - 21:24

THE TOWN

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Resa dei conti a Fenway Park
THE TOWN

THE TOWN – Ben Affleck (2010)

Ben Affleck ci fa capire tutto il suo amore per il noir e per il cinema classico “con le palle” alla Eastwood anche con questa sua seconda fatica da regista dopo l'altrettanto interessante “Gone baby gone” da Lehane. (In realtà anche per le serie tv “crime” che fa citare al protagonista e cioè CSI, CSI MIAMI, CSI NEW YORK e BONES).

In The Town, ci troviamo nella periferia di Boston e precisamente a Charlestown che una didascalia iniziale ci presenta come il luogo in cui vi è il più alto tasso di rapine del mondo. Lo stesso Affleck interpreta Doug MacRay che, visto dove è cresciuto, non può che aver intrapreso la carriera del rapinatore (6 blindati e 2 banche per ora...) anche se “non ha mai ucciso nessuno”. La banda di Doug è composta di quattro elementi ma a noi interessa realmente solo l'amico del cuore di Doug e cioè James Coughlin, interpretato da Jeremy “Hurt locker” Renner, che al contrario del primo non ci pensa due volte a scatenare sparatorie e il suo passato di galeotto per omicidio ci dice tutto.

Durante una rapina alla Cambridge Merchants Bank l'irruenza di James è causa (un classico) di un inconveniente, il rapimento della direttrice Claire (Rebecca Hall), poi subito rilasciata ma, dato che è anche lei nata a Charlestown, da questo momento spada di Damocle sulla testa dei nostri.

Nonostante la vita continui tra pub e progetti delinquenziali davanti a litri di BUDWEISER, è evidente che le cose stanno subendo un brusco cambiamento per la banda di irlandesi anche perchè sulle loro tracce (grazie ad indagini presso la VERICOM, ditta presso cui fu impiegato un membro della gang) si fionda il tremendo John “Mad Men” Hamm, tipico esempio (un classico) di agente FBI che usa gli stessi metodi dei malviventi per raggiungere i suoi scopi (da notare che per le foto ai delinquenti usa una NIKON).

Inoltre l'incontro presso la MONUMENT LAUNDRY di Affleck con la Hall e (un classico) l'amore che sboccia tra ex rapitore e (inconsapevole) ex rapita fa prendere “la decisione” (un classico) a Doug di cambiare vita e di fuggire in Florida infilando magari poche robe in una borsa EASTON.

Ma i conti di Doug sono affrettati perchè il grande Pete Postlethwaite che interpreta il fiorista/riciclatore/boss “Fergie”, gli fa capire con le minacce (aveva in passato già castrato MacRay senior perchè aveva preso la stessa decisione) che non è così semplice lasciare Charlestown e almeno (un classico) un ultimo grande colpo glielo deve fare.

E' dall'inizio del film che il merchandising dei BOSTON RED SOX, squadra di baseball di fama mondiale, viene esibito sia da Doug (felpe, giacche a vento) che da altri comprimari (cappellini, casacche, insegne) e, oltre ad essere naturalmente un'operazione di marketing di notevole impatto, alla fine scopriamo che questi sono gli indizi che ci portano al luogo del grande colpo, l'incasso della “cattedrale” dei RED SOX, lo stadio Fenway Park. Finale dentro e fuori lo stadio con (un classico) resa dei conti tra Affleck, Hamm, Renner e Postlethwait con sparatorie insistite davanti ad un distributore del giornale METRO.

Come finirà tra Doug e Claire, avrà un lieto fine il loro amore sancito davanti a STAPLES con il regalo da parte di lui di una collana di TIFFANY? Dove porterà la telefonata finale con il MOTOROLA di lui in felpa ADIDAS a lei in attesa nel suo giubbotto NORTH FACE?

Le auto, tante e poche integre a fine film: quelle istituzionali (Boston Police e Ambulanze) sono rigorosamente FORD (tra l'altro anche enorme cartellone allo stadio), Affleck usa un pick up AVALANCHE (CHEVROLET) e ruba una JEEP, la TOYOTA invece è dappertutto (addirittura è TOYOTA anche un macchinario per le pulizie dello stadio!).

Infine ultima annotazione, ormai i rapitori non urlano più dateci i vostri telefonini ma direttamente “dateci i vostri BLACKBERRY”!

Stefano Barbacini

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