Facciamo un breve riassunto degli "episodi" precedenti della saga cinematografica di Resident Evil coprodotta da Milla Jovovich. Resident Evil (2002) onesto horror basato sul videogame ma poco più. Resident Evil: Apocalypse (2004) il più riuscito della serie, cattivo e oscuro. Resident Evil: Extinction (2007) spettacolare fumettone horror desertico-survivalista alla Mad Max. Resident Evil: Degeneration (2008) film in computer grafica a se stante e scollegato dal resto della serie cinematografica, ma fedele alle atmosfere del videogame e ben riuscito. Ed arriviamo quindi al 10 Settembre 2010 con la distribuzione di Resident Evil: Afterlife, capitolo in 3D (non poteva non esserlo oggigiorno) dalle tinte oscure, confusionario, saturo di CG, pericolosamente in bilico tra action testosteronico e parodia involontaria. Praticamente solo per i fans accaniti del videogame omonimo di Capcom, che è anche l'unico rimando in tema di marchi presente nel film ambientato in un mondo post-apocalittico di città distrutte e zombie randagi. Infatti si vede nel film, inspiegabilmente a spasso a Los Angeles, una creatura mostruosa armata di ascia protagonista di Resident Evil 5 (uscito nel 2009 per Playstation3, Xbox 360 e PC), capitolo atipico ambientato in Africa a differenza dei suoi predecessori, e che introdusse diverse varianti (non tutte gradite) alla saga basata sulle malefatte della Umbrella Corporation. E il finale del film è ovviamente aperto, cosa a cui siamo abituati fin dalla prima installazione cinematografica. Il che permetterà di spremere ulteriormente la franchigia con altri sequel dei nostri living dead.