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8 Settembre 2010 - 18:13

Giustizia privata

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O pranzo o morte
Giustizia privata Dopo averci deliziato con alcuni bei film di azione (e di product placement) negli ultimi anni come il Negoziatore, Il risolutore, Be Cool e, sopratutto The italian Job remake dell'omonimo film del 1969 (Un colpo all'italiana) entrambi spottoni della Mini (Minor), ecco arrivare sugli schermi l'ultima fatica di F. Gary Gray che mantiene entrambe le promesse. Promessa di azione e adrenalina per lo spettatore e promessa di product placement intelligente anche. Ma veniamo alla storia Clyde Shelton un ingegnere, ma da quello che combina si sospetta essere molto di più, è a casa con moglie e figlia quando due uomini irrompono nell'appartamento uccidendo sua moglie e sua figlia. A Nick Rice viene affidata la causa. Questo dopo aver visto le prove decide di far confessare uno dei due così da far condannare a morte l'altro, ma in compenso il primo ottiene una pena molto ridotta. La cosa non piace a Clyde che 10 anni dopo, in occasione dell'esecuzione, decide di prendersi una vendetta e di farla pagare sia ai due criminali che a tutti quelli che non l'hanno aiutato. I suoi bersagli cominciano a cadere uno dopo l'altro e questo lo renderebbe un film del genere normale. La sua spettacolarità (e partecipazione da parte del pubblico) sta nel fatto che lui riesce a scatenare e controllare l'Inferno direttamente da dietro le sbarre di un carcere. Una Filadelfia a ferro e fuoco come neanche V avrebbe saputo fare. Ma veniamo alla seconda promessa del product placement sapientemente usato. Molte le marche utili fra cui si distingue Apple in tutte le versioni. A noi però la cosa che ci è piaciuta di più è la costosa bistecca con patate di Del Frisco's che vuole esattamente all'una esatta altrimenti inizierà l'inferno con la morte di Bill Reynolds avvocato sparito da tre giorni. Come prevedibile la bistecca non arriva in tempo. Coinvolgimento nella storia punto 6 di Dy's e coinvolgimento emotivo dello spettatore punto 9. Questo è il vero coinvolgimento emozionale dello spettatore che fa bene alle brand, non altro. Gerard - Clyde - Butler docet. Milton Arbogast

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