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2 Settembre 2010 - 10:08

Nightmare

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Il reboot di Freddy, con Red Bull
Nightmare Nella prima settimana di programmazione italiana s'è piazzato al quarto posto nella classifica dei maggiori incassi al box office italiano, sebbene ben distaccato dai primi titoli, questo Nightmare di Samuel Bayer che è di fatto un reboot dell'intera franchigia (operazione che va di gran moda oggigiorno) ad opera di Platinum Dunes (gli specialisti del cinema riscaldato-ricucinato). Il film risulta alla fine abbastanza piatto e prevedibile e delude decisamente i fan della serie. A tratti ripropone pedissequamente scene e situazioni già viste nel primo e ben più ispirato A Nightmare on Elm Street (1984) di Wes Craven, a tratti cerca di spiccare il volo con un paio di intuizioni interessanti (le similitudini tra Freddy ed il Pifferaio di Hamelin, la sua presunta innocenza per i crimini di pedofilia che gli han valso l'esser bruciato vivo), salvo poi tornare a riproporre paro paro quanto già visto e collaudato nel film originale. La paura di osare di più condanna la pellicola alla mediocrità, come per il 90% dei remake moderni di horror classici. Così come il Freddy Kruger di Jackie Earle Haley, che più che terrorizzare annoia nel suo autoimposto ed esagerato pseudo-realismo, riducendosi alla versione "supernatural" del villain medio di serial alla CSI o Law & Order SVU, senza i guizzi istrionici e maligni che caratterizzavano invece le interpretazioni di Robert Englund nel ruolo. Anche i product placement (scarsi, in realtà ce ne aspettavamo ben di più) presenti sono in linea con il nuovo pubblico e le tendenze moderne. Ed ecco quindi che per non cadere vittima del sonno uno degli sventurati protagonisti beve Red Bull, il capostipite e più venduto tra energy drink a base di caffeina (Red Bull GmbH), questa l'idea più interessante in tema di brands riscontrati. Poi poco altro ancora: è Jeep il SUV su cui si muovono i due ragazzi protagonisti (Fiat Group Automobiles SpA), Dell computers ve lo avevamo già segnalato in occasione dell'uscita del trailer. Inoltre, per una volta, anzichè il solito Google, il protagonista delle ricerche in rete di prammatica per scoprire le origini del boogeyman è Gigablast, il "motore di ricerca ecologista" creato da Matt Wells. Ah, ed immancabile è il finale aperto che permetterà alla "nuova" franchigia di continuare... questo si che è un vero incubo. Marco Premi

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