Un professore universitario trova su una bancarella ad un mercatino una serie di foto strane che si collegano ad un affresco a cui stava lavorando. Comincia ad indagare e giunge ad una scoperta sconcertante. Qui comincia il film: un giornalista viene invitato a casa sua per raccogliere la storia ma, appena comincia a raccontarla, succede qualcosa di strano. Il giornalista è costretto ad andarsene ma, a questo punto, vuole vederci chiaro. Il professore scompare e lui comincia così ad indagare. Quello che scoprirà non sarà certo piacevole. Dopo Radice quadrata di 3, il suo primo lungometraggio, una sorta di Blair witch project ambientato ad Udine, Bianchini torna alla regia confezionando un ottimo prodotto. Certo, ottimo considerando la quasi totale assenza di budget, gli attori autoctoni, il digitale e tutto il resto. La storia, a parte alcune piccole pecche, rientra in pieno nel gotico italico e sa appassionare. Speriamo che Bianchini possa fare presto il salto verso il cinema ad alto budget. Per quanto riguarda il product placement citiamo ovviamente il Messaggero Veneto dove il protagonista lavora. Per la scheda completa Dy's World.  94 -93 Enrico Mattei L'uomo che guardava il futuro