Un'agente della polizia di Roma viene contattata tramite fax da un serial killer che si fa chiamare Il Cartaio per giocare un partita a poker online. Il premio è la vita di una ragazza rapita. Alla prima partita il questore non vuole giocare e quando capisce che questo fa sul serio comincia ad autorizzare le successive partite. A lei si uniscono un poliziotto inglese (la prima ragazza assassinata era inglese) e un ragazzo romano esperto in videopoker ma, intanto le morti continuano.
E' molto difficile commentare il cartaio, un film praticamente imbarazzante, se si pensa che e' arrivato subito dopo la notevole ripresa di Non ho sonno lasciando sperare ad un decennio buono par Argento dopo il disastro degli anni '90 (Trauma, La sindrome di Stendhal, Il fantasma dell'opera).
Difficile ma mai quanto scegliere il genere in cui collocarlo.
Amore, visto la bella storia d'amore, modello telenovella che si instaura fra i due protagonisti.
Comico sicuramente per via di alcune affermazioni fatte dai vari protagonisti e per uno scatenatissimo Luis Molteni nei panni del patologo.
Poliziottesco, forse, con una polizia che di sicuro sa far tutto tranne che stare al servizio del cittadino. Non ne azzecca una, fa solo casini e non sa usare i computer. Il questore non sa, ad esempio, che per avere più possibilità di rintracciare, nel caso, seguendo il ragionamento del film, l'assassino ci voleva più tempo e fa di tutto per staccare la connessione subito.
Era il 1992 quando i signori della truffa Robert Redford e Sidney Poitier dicevano: "Sono arrivati al satellite a Tokyo: gente coi coglioni." nei pochi secondi a disposizione per non farsi rintracciare. Nel 2004 Carlo Giuseppe Gabardini esclama: "ma non abbiamo i programmi giusti". Forse avrebbero dovuto reclutare Ghiro (cfr. RIS - delitti imperfetti) per stanare prima l'assassino.
Sicuramente comunque non è thriller visto che mi fanno molta più paura gli episodi del Commissario Manara. Non c'è suspence, non c'è il giallo perchè bene o male si capisce subito dove si deve andare a cercare e non ci sono elementi horror. Un vero peccato perche l'idea delle possibili torture alle vittime poteva essere sviluppata in un periodo in cui stava prendendo piede il torture porn.
Anche per quanto riguarda il product placement non c'e' un granche di buono. Noi salviamo Sniff e Roma doc fest (sicuramente non i computer della polizia). Per la scheda completa Dy's World
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