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DYSWORLD_NEWS
24 Novembre 2010 - 01:54

173 - 171

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Mia madre
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Anni '70 Cisternino un uomo appena sposato che non può più lavorare nei campi per colpa dell'asma decide di partire per Torino con il miraggio del posto fisso alla Fiat.

Dopo un po' di tempo a causa di un tentato stupro al paese e delle buone notizie dal nord, la donna decide di raggiungere il Piemonte con i figli.

Purtroppo il marito aveva mentito e la situazione non è così rosea: turni massacranti al lavoro, scioperi, stanzoni fatiscenti, e questo è solo l'inizio.

Dal suo arrivo al nord cominciano una serie di disavventure classiche da copione: stupri, furti, scioperi, incidenti sul lavoro, processi, contrapposizione terroni/polentoni, proposte indecenti, un quasi inizio di prostituzione, o almeno escortaggio sospetto, amori gay, pirata della strada con probabile omicidio colposo. Manca la droga, ma forse perchè gli sceneggiatori non ci hanno pensato.

Quasi un romanzo criminale dei poveri e non lo per le vicende che qui sono più lagnose che altro, ma per il tentativo di copiare il "marchio di fabbrica" (certo non nuovo ma nella fiction di Sky fatto alla perfezione) dell'evoluzione della storia attraverso le hit del periodo.

Tutto finisce comunque nel migliore dei modi con la marcia dei 40.000, il coronamento di varie storie d'amore ed il ritorno a Cisternino.

Incredibilmente anche questa storia ha vinto la sfida delle fiction il che dimostra che il parallelismo di estenuanti storie d'amore che sta costantemente affrontando Canale 5 sia nella casa del Grande fratello che nella bottiglieria de I Cesaroni ha ormai sfiancato il pubblico di affezionati. 

Anche il product placement e il location placement lascia molto a desiderare. Il principale product sarebbe quello della FIAT inqualificabile. A parte i fatti reali, nessuno nella fabbrica ci esce bene. Per quanto riguarda il location placement si ringrazia effetivamente la Piemonte Film commission ma alla fine loro sono felici solo a Cisternino.

Sarà contento Paolo De Cesare della Alberobello Puglia Film Commission.  

171 -170 L'uomo che cavalcava nel buio

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