IL NASTRO BIANCO (Michel Haneke, 2009)
Villaggio protestante del nord della Germania anni 1913-14 ad un passo dalla prima guerra mondiale. Improvvisamente qualcuno tenta di uccidere il dottore facendolo cadere dal cavallo. Poco dopo dei bambini cominciano a sparire per giorni per poi essere ritrovati frustati in vario modo.
Il mistero di quei giorni viene raccontato dal maestro ormai anziano (quasi fosse Adso da Melk che racconta i misteri del convento visitato da Guglielmo da Barskerville), l'unico puro in una comunità isolata governata dal barone, dal medico e dal pastore: tre uomini uno peggio dell'altro.
Haneke costruisce un film in bianco e nero claustrofobico che ricorda il Bergman di Luci di inverno ma anche il Von Trier di Dogville e, perchè no, un po' di follia di Bela Tarr, per continuare il suo percorso sull'animo dell'uomo. Ad Haneke non interessa mostrare chi c'è dietro al mistero dei bambini ma quello che c'è intorno a questi uomini e ai bambini che pochi anni dopo parteciperanno attivamente all'olocausto.
Nessun product placement presente ma passa di diritto dal BMDB alle schede di Dy's World perchè coproduzione italiana dopo 2003
Per la scheda completa comunque Dy's World
355 La mano infernale