In un periodo di repliche, chiusura di programmi per budget, e fiction da minchia stratosferica (su questo la stagione 2012-2013 è una della più floride di sempre) ci è capitato fra capo e collo la terrificante fiction (ma ancora non avevamo visto il Clan di camorristi) L'isola.
La trama (anche perchè siamo nella sezione schede complete per gli utenti di Dy's World) ve la riassumo in due parole: la Spectre (o chi ne fa le veci) ha lasciato stare James Bond e ha deciso di prendere il potere dell'Isola d'Elba, sfruttandone tutto il potenziale energetico nascosto nelle profondità del suo mare. Per far questo utilizza ovviamente un sottomarino nucleare una base subacquea noleggiata probabilmente dalla Shado di Ed Straker e armi laser a ripetizione, lasciando stranamente riposare nella diga alle pendici del monte Fujiyama il povero Golrake, probabilmente per poterlo sfruttare nella seconda serie. Il rischio è quello di far sprofondare tutta l'isola ma, come si sa, la Spectre non guarda in faccia a nessuno.
Poi tanto tutti sono corrotti o inetti, dalla polizia ai carabinieri alle istituzioni, e i pochi che vorrebbero scoprire qualcosa cascano in trappole degne, si, di James Bond ma in versione scema, come quella di posizionarsi con la macchina proprio sotto un container della Mediterranean Shipping Company pronto per essere fatto cadere sopra di lui (saranno contenti per il product placement che dimostra la resistenza del container nello scontro contro un auto). Fra l'altro il rincoglionito era un alto graduato della marina (la cui sede scopriamo essere all'interno del Museo di arte Contemporanea di Roma) che ha scoperto che la Spectre ha in mano praticamente tutta l'Italia.
Ad indagare sul caso un ricercato per un omicidio che non ha commesso e una graduata della Guardia costiera che riusciranno, insieme a salvare il l'isola e probabilmente il mondo.
Condite tutto con tutte le amenità di una fiction tradizionale. amori, gelosie e figli più o meno voluti o legittimi, il classico passato in Bosnia, ed otterrete L'isola.
Ottimo product placement della guardia costiera per questa fiction che, come avete capito, è di gran lunga meno credibile di Lost.
E' stata una vera fatica per noi seguirla, ma dopo aver visto le prime tre puntate di Tutta la musica del cuore, speriamo che mettano subito in cantiere una seconda stagione, magari per salvare la Sardegna, o perchè no l'Australia.
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