Rita Atria all'eta di otto anni, nel giorno della sua prima comunione assiste alla morte del padre per mano di rivali mafiosi. Decisa alla vendetta viene fermata dal fratello che le dice di avere pazienza. Decide così di cominciare a raccogliere in un diario tutte le prove dei traffici loschi del suo paese. Alla morte del fratello, ucciso a sua volta dai rivali, decide di andare a confessare tutto al giudice Borsellino (che pero non viene mai chiamato cosi) e diventare collaboratrice di giustizia.
Marco Amenta, che gia aveva trattato la storia di Rita Atria nel documentario Diario di una siciliana ribelle, riprende la vita di questo simbolo della lotta alla mafia per farne un vero e prorio film. Buoni gli intenti anche se il film, a momenti, risulta essere troppo lento.
Interessante product placement fatto da Vittorio Giovine per le Piaggio: Vespa che anche se rotta e, forse proprio per quello, aumenta la complicità e l'amore fra Rita e il suo spasimante carabiniere e Moto Guzzi nei momenti di felicità con il padre. Da notare inoltre che la moto dell'agguato è una Suzuki
Per la scheda completa come al solito Dy's World
229 Per un pelo