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CINEMA
26 Ottobre 2024 - 02:40

TOHORROR 2024

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Solvent (Johannes Grenzfurthner, Aut, 2024)
TOHORROR 2024

Ed ecco ancora presente al Tohorror 2024, sia fisicamente (chiamato in giuria per il concorso) che con la sua terza opera, Solvent, l’autore austriaco Johannes Grenzfurthner che già nella scorsa edizione aveva presentato l’inclassificabile Razzennest.

Il film utilizza sempre il found footage come principale soluzione visiva ma questo nuovo film ha una trama ben definita (non solo nella voce fuori campo come in Razzenest) ed è meno gioco horror metacinematografico ma molto più serio e politico.

In pratica è un mockumentary girato come un pov in cui una squadra di vari personaggi va ad esplorare la casa di un anziano appena scomparso. La squadra voluta dal nipote dell’anziano (lo stesso Grenzfurthner) vuole scoprire se vi sono documenti sul genocidio della Seconda Guerra Mondiale, dato che il nonnino scomparso era un nazista che operava all’interno di un campo di sterminio. I ricercatori trovano una dependance nel cui sottoscala vi è un tubo che sprofonda nel terreno. Sotto vi sono segreti ed emozioni del passato che travolgono una studiosa e che portano rocambolescamente alla morte di un’altra.

Dopo questa vicenda tragica sembra che l’operazione debba finire qui, ma il capospedizione, l’americano Gunner che ha un passato di soldato in spedizione in Iraq e di mercenario in Bosnia, torna sul luogo per scoprire cosa realmente vi è all’altro capo del tubo… pronto a subirne le conseguenze che non vi svelerò.

Basti sapere che il film è un enorme e durissimo lavoro sulla memoria, l’odio, il ritorno alle ideologie naziste e sulla tragicità delle guerre assurde che, in generale, continuano a far morire gente in varie parti del mondo. Il regista, al solito, non si limita a presentarci un film di grande forza ma “normale”, invece lo riempie di immagini di repertorio, agghiaccianti momenti di body horror, un montaggio assolutamente innovativo e riesce pure ad inserirvi alcuni personaggi e parecchie situazioni ironiche.

Veramente dai film di Grenzfurthner non si può uscire indenni e senza pensieri e la sua opera potrebbe essere accomunata a quella di Radu Jude, altro regista visionario che unisce documentario a finzione per presentare considerazioni storiche e politiche potenti e mai scontate. (voto 7+)

Il film è anche pieno di brand, difficile definire quali sono vero product placement (sicuramente lo sono Spar e Eurospar citati nei titoli di coda). Il Bacardi viene proposto come premio per una sfida, nella pausa delle riprese si mangia McDonald’s da asporto, l’Adidas è presente e citata. Le auto sono Range Rover, Lancia e Tesla. Poi Mastercard, Panasonic, Telegram, Subway…

Stefano Barbacini

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