Facebook Twitter Canale Youtube RSS
CINEMA
25 Ottobre 2024 - 09:48

TOHORROR 2024

 Print Mail
Infinite summer (Miguel Llansò, Estonia, 2024)
TOHORROR 2024

Il regista Miguel Llansò, spagnolo di nascita ma apolide di concezione, è un regista che ha creato attorno a sé un'aurea di autore di culto, underground e amante della cultura punk e sotterranea, autore di corti e di due lunghi (Crumbs e Jesus Shows You The Way To The Highway) strambi e pieni di riferimenti a quel tipo di cultura alternativa e ai film di genere, presenta al Tohorror 2024 un'opera decisamente più "normale" dal titolo Infinite summer.

Siamo a Tallin, in Estonia in un futuro prossimo. Tre ragazze in vacanza estiva si divertono tra droga, alcol e sesso ma anche si annoiano. Soprattutto Mia che è un po' diversa dalle amiche frivole, interessata alla cultura e a viaggi alla scoperta della natura, delle rocce e delle sculture strane (è appena stata al parco di Bomarzo in Italia). E' lei che per prima prova (dopo un incontro tramite l'app Extreme dating, un Tinder molto più evoluto e interattivo) un "respiratore" assemblato dallo strano Dottor Mindfullness che è in contatto con un'organizzazione di nome Eleusis. Quando indossi il respiratore entri in una dimensione altra in cui una nebbia antropomorfa interviene sulla tua mente e sulle tue sensazioni. Su tutto ciò indagano due altrettanto strani poliziotti, un uomo e una donna, che sembrano usciti da un film dei Coen.

Il film sebbene abbia un suo fascino di fantascienza esistenzialista (era probabilmente più adatto per il Festival della fantascienza di Trieste) non si sa bene dove voglia parare. Un'apologia della droga come annullamento dalla propria vita infelice verso un altro mondo immateriale? La fuga dei giovani dai problemi di un mondo senza futuro in una consapevolezza eterea e superiore? Libertà castrata dagli illiberari poliziotti che rappresentano "la morte dei sogni".

Un film che una volta avremmo definito New Age (ma si usa ancora questo termine? Mi sembra ormai desueto...) che lascia più di qualche dubbio. (Voto 5,5)

Posto che ho i miei dubbi su un reale product placement, alcune brand si notano nel film. Swisshotel ad esempio, Chevrolet, un motocarro Vok, cuffie Blast e un'auto della Suzuki.

Stefano Barbacini

© www.dysnews.eu