CINEMA
21 Settembre 2010 - 17:24
DYSHORROR
Non aprite quella porta
Vogliamo esaminare oggi The Texas chainsaw massacre (da noi arbitrariamente rinominato Non aprite quella porta), il seminale horror indipendente low-budget del 1974 che segna l'esordio alla regia di Tobe Hooper (e per molti ancor oggi il suo più grande apporto alla settima arte). Disturbante horror dal taglio freddo e quasi documentaristico, una delle molte pellicole ispirate dalle gesta vere del primo serial killer americano riconosciuto: Ed Gein. Nonostante sia pellicola assolutamente indipendente, sono diversi i brands famosi riconoscibili nel film. Ipotizziamo tranquillamente che si tratti in tutti i casi di placement casuali ed artistici dato che difficilmente un regista agli esordi impegnato in una produzione di horror estremo negli anni '70 avrebbe potuto avere accesso a risorse e partnerships riservate a ben altre produzioni. Ciononostante, i marchi presenti sono ben riconoscibili e "bucano lo schermo". Innanzitutto il van su cui viaggiano gli sventurati protagonisti della vicenda è Ford, cosa ben evidenziata da numerose riprese frontali del veicolo e del logo Ford (all'epoca piuttosto grande) piazzato sulla parte anteriore dell'autovettura. Ricorre poi Coca-Cola, in quanto la stazione di servizio di Drayton Sawyer (più semplicemente noto come Pa, il genitore di Leatherface e patriarca squilibrato della famigliola della motosega) specializzata in barbecue (umani) è "griffata" con una insegna Coca-Cola, e le due ragazze del gruppo di future vittime si intrattengono per l'appunto davanti al distributore delle bibite (anch'esso marchiato Coca-Cola) in cerca di un drink freddo. Per ultimo citiamo la ormai scomparsa Gulf Oil: la marca di benzina venduta alla stazione di servizio di Pa. Marchio che ha cessato di esistere nel 1985, quando dalla fusione con SOCAL nacque Chevron Corporation. Con nostro grande disappunto non siamo riusciti però a carpire la marca della motosega usata da Bubba "Leatherface" Sawyer, che tanto lo renderà famoso in seguito (e grazie a numerosi sequel), benchè siamo ragionavolmente certi che data la filosofia low-budget che permeava la realizzazione della pellicola, si trattasse di un modello di uso comune. E ricordate: "la sega è la famiglia", come dirà in seguito Pa a Leatherface e Testa di Latta in Non aprite quella porta 2.
Marco Premi
© www.dysnews.eu