Un serial killer si aggira dalle parti della solita baita nel bosco. Una ragazza sta scappando. Sappiamo già che non ce la può fare, ma qualcosa va storto. La trasmissione viene interrotta e dal televisore, che la coppia illegittima aveva lasciato acceso mentre faceva sesso, escono solo immagini psichedeliche e strani fruscii.
Il problema è che tutti i canali trasmettono la stessa cosa e gli spettatori non riescono a staccarsi dallo schermo.
Una volta tornata a casa, Mya, si accorge che tutti sono impazziti a cominciare dal marito. Riuscita a fuggire dal condominio diventato peggio di quello di Citadel o de La Horde, comincia il suo viaggio verso la stazione dei pullman (in realtà il Georgia Wold Congress Center di Atlanta, unico product placement valido solo per chi è stato ad Atlanta) dove al gate 13 l'aspetta il suo fidanzato, che a sua volta, non avendo visto la TV, è ancora abbastanza in sagoma.
Sulle sue tracce il marito che è diventato un pericoloso assassino che farà una serie di incontri con gente più o meno scoppiata che ormai vive in realtà parallele dove tutto è possibile.
Signal è un film geniale che alterna horror tensione e omicidi cruenti ad elementi demenziali. Un film scemo sulla fine del mondo violentissimo e assolutamente da vedere sullo stile de L'alba dei morti dementi.