Dopo aver affrontato tutti i generi possibili, Riccardo Freda, non poteva non affrontare il genere spy sulla scia di tutti i cloni di James Bond partoriti dal nostro e da un po' tutte le altre cinematografie mondiali.
L'occasione gli arriva dalla Francia nel 1965 ed è quella di associarsi alla serie dell'agente Coplan FX (da noi comunque 777) nella sua terza avventura.
La trama è semplice e chiaramente copiata. L'agente Francis Coplan, per gli amici FX 18, viene inviato in Turchia ad indagare sulla scomparsa di uno scienziato nucleare. Arrivato li scopre che più scienziati sono scomparsi, rapiti da una megaorganizzazione criminale che all'interno di una montagna sta costruendo un missile nucleare. Ricorda niente? Appunto!
Ovviamente i mezzi sono molto inferiori alla Daniaq ma Freda non si fa mancare inseguimenti, scazzottate (anche se non si capisce se volutamente umoristiche) e l'atterraggio di un aereo su camion Berliet.
Di sicuro Freda deve molto alla fantascienza di Mario Bava. Poco il product placement per essere un film spy, ma eravamo agli esordi-
Geniale l'agente stritolato dall'escavatore (carliot?) ma non abbiamo trovato riferimenti.