Futuro. Un'astronave della NASA (unico product placement presente nel film e siamo nell'epoca dell'esplorazione spaziale) sta viaggiando nel cosmo alla velocità della luce alla ricerca di altri mondi e vite aliene. Dopo un lungo viaggio ed un lungo sonno da parte dell'equipaggio, l'astronave precipita su un pianeta molto simile alla terra. Comincia così l'esplorazione e quando finalmente trovano una sorta di popolo umano primitivo, vengono catturati dalla specie dominante del pianeta: le scimmie.
Catturati vengono imprigionati ma una dottoressa capisce che c'è qualcosa di strano in uno degli umani e comincia ad appassionarsi alla causa per evitare che venga sottoposto ad esperimenti scientifici.
Il pianeta delle scimmie è la congiunzione fra i filoni dei viaggi interplanetari e del futuro tiranno (inutile svelare il colpo di scena finale che credo che sia ormai di pubblico dominio) che andavano per la maggiore nel periodo '50/'60. Il film ribalta alcuni temi cari al cinema di allora (razzismo, evoluzionismo, femminismo, lotta di classe) passando il problema alle scimmie.
Interessante ed innovativo film di fantascienza che fu padre di quattro sequel, 2 serie televisive (una a cartoni), un remake ed un reboot (dal quale ha preso il via una nuova saga) e innumerevoli altri omaggi, parodie e citazioni. Sarebbe forse ripartita da li la fantascienza del futuro se nello stesso anno Stanley Kubrick non fosse proprio partito dalle scimmie per sconvolgerla definitivamente con 2001 Odissea nello spazio