AMMAZZAVAMPIRI/Fright Night – Tom Holland (85)
Quanta nostalgia per il grande cinema di genere degli anni del dopoguerra (periodo finito, purtroppo, verso la fine degli anni ’70) traspare dal ‘Fright Night’ originale di Tom Holland (anno 1985)!
“Ammazzavampiri” fu lanciato come una delle tante commedie horror uscite durante gli anni ’80 ma già dai primi sviluppi della storia capiamo che gli interessi del regista (qui al suo esordio dopo una carriera iniziata come attore e proseguita da sceneggiatore) sono quelli di agganciarsi ad un cinema di quindici/vent’anni prima ed omaggiare contemporaneamente i grandi del cinema di genere. La Hammer e Hitchcock sono le principali fonti da cui l’immaginario postmoderno di Holland attinge, basti pensare che nel primo quarto d’ora di film assistiamo alla visione de “Il marchio di Dracula” di Roy Ward Baker (Charley, il giovane protagonista, lo sta visionando con l’amica Amy sul televisore posto nella sua camera) e ad un appostamento del protagonista ad una finestra di casa adagiato su di una poltrona con binocolo e plaid sulle gambe da cui scopre, durante la nott,e un omicidio, da parte del vicino di casa, di una giovane donna (dobbiamo citare il riferimento?).
La storia è costruita, in effetti, come una commedia-thriller con il protagonista che non riesce ad avere il primo rapporto sessuale, da tempo agognato, con la compagna di scuola perché disturbato dalla visione delle strane cose che capitano nella villa adiacente. Non è facile restare concentrati quando scopri che il vicino è un vampiro omicida! Soprattutto non è poi facile cercare di farsi credere da polizia, fidanzata, madre ed amici! Infatti il nostro è costretto ad ingaggiare una lotta iniqua contro Jerry Dandridge (un Chris Sarandon attraente e di classe come un vero principe delle tenebre deve essere) sia per far capire agli altri con che demone abbiamo a che fare, sia per salvare la propria vita e quella di chi gli gira attorno.
In realtà il lato comico è alla fine trascurabile, come dicevamo, perché Holland è molto più interessato a rispettare i topoi del genere ambientando il film principalmente in notturna nella casa del vampiro arredata come una magione gotica Hammer-style, dando a Dandridge tutte le caratteristiche classiche dei vampiri, inserendo nel film il personaggio interpretato da Roddy McDowall (presentatore televisivo di vecchi film horror coinvolto nella lotta contro Sarandon come esperto Ammazzavampiri in un cortocircuito tra personaggio e persona reale) felice combinazione di Zio Tibia, di un imbonitore televisivo e del Van Helsing di Peter Cushing.
Holland riesce anche a rendere credibile la drammaticità della pellicola coinvolgendo felicemente lo spettatore nei momenti clou come quello della conquista da parte di Dandridge di Amy, la ragazza “vergine” di Charley, che sprigiona attrazione magnetica tra i due o quelle più prettamente horror per cui si avvale di supervisori agli effetti speciali “moderni” che, cioè, si avvalgono di tutte le innovazioni del campo sviluppatesi durante gli anni ’80 e viste, ad esempio, in “L’ululato” e “Un lupo mannaro americano a Londra”, tutta quella bella gomma e quei capolavori in lattice ora soppiantati dagli incorporei effetti CGI. Un film che rivedendolo oggi ci fa nostalgia… al quadrato.
Data l’ambientazione “gotica” della pellicola, per il product placement è stato studiato l’utilizzo unicamente della camera da letto di Charley arredata in maniera perlomeno bizzarra con una grande insegna luminosa al neon della COORS BEER (!) e nel cui disordine generale sono in bella vista una scarpa NIKE scompagnata e una lattina di birra accartocciata.
P.S.: Per gli amanti dell’iconografia cinematografica su carta è stato edito recentemente un book fotografico di Fright Night (con una presentazione del film multilingue e tutti i dati del cast e della crew riportati) che fa parte della collezione Grausam Rouge della benemerita Hantik Film, casa editrice cinefila di DVD di vecchi film da tenere d’occhio.
Remake Fright Night - Il vampiro della porta accanto (2011)