Salvo e Valentino sono due cognati che hanno un chiosco nel centro di Terramare, un paesino della sicilia e sono rivali nella campagna elettorale del paese. Salvo è uno dei principali sostenitori del sindaco uscente Gaetano Patanè, un personaggio che ricorda da vicino il Cetto laqualunque di Albanese, che vorrebbe portare ad un'ulteriore degradazione morale il paese.
Al contrario Valentino sostiene Pierpaolo Natoli, cognato di entrambi, che ha raccolto l'nvito del paese, ormai disperato, di portare la leglità e dare un volto nuovo al paese.
Le elezioni vedono vincere l'onestà. Salvo volta immediatamente gabbana e sale sul carro del vincitore, peccato che il nuovo sindaco abbia intenzione, come il suo collega Trump, di mantenere tutte le promesse fatte in campagna elettorale e così sin dal primo giorno del suo insediamento i vigili, a malincuore, cominciano a girare e a far risprettare tutte le regole: dalla raccolta differenziata ai parcheggi in doppia fila fino ai furbetti del cartellino.
E così, a poco a poco, quello che tutti avevano visto come un vincitore diventa improvvisamente il nemico pubblico N.1 del paese, vigili compresi.
Giunti al loro 6° film, Ficarra e Picone, che mantengono il record, rispetto ai loro colleghi italiani, di essere sempre riusciti a confezionare dei piccoli gioiellini assolutamente piacevoli, intelligenti e divertenti, senza aver fatto nessun passo falso, con questa commedia (amara) ritornano a far ridere (così come era successo con Nati stanchi o Andiamo a quel paese) intelligentemente su alcuni vizi tipicamente italici. Speriamo continuino così.
Fra i placement presenti torna un loro classico cliente: Arancia Rosaria