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CINEMA
7 Ottobre 2010 - 20:05

INCEPTION

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Una recensione in tre livelli (+uno)
INCEPTION

Allora, abbiamo Dom Cobb (Leo Di Caprio) che ha scoperto l'arte dell' ”estrazione”, in pratica è in grado di entrare nei sogni della gente, creargli un architettura adeguata entro cui far svolgere il sogno, e fare in modo che il soggetto nasconda ciò che interessa a Cobb in un luogo per lui facile da raggiungere e da “rapinare” perchè creato da lui stesso o da un “architetto” di fiducia. E poi abbiamo un pezzo grosso giapponese a capo di una multinazionale che pianifica di mettere le mani sull'eredità di una grossa ditta rivale chiedendo a Cobb di andare più in là, cioè invece di estrarre, di instillare un'idea in un sogno in modo che il malcapitato la faccia sua nella realtà (in questo caso il figlio del defunto proprietario della ditta rivale). Cobb è costretto ad accettare perchè la ricompensa promessa dal giapponese è quella di riabilitarlo agli occhi della legge. Infatti il nostro Dom è accusato di aver ucciso la moglie e praticamente in perenne fuga dalla polizia.

Il piano è questo. Messa insieme una squadra che deve entrare insieme a Saito, il leader della multinazionale, e a Cobb nei sogni dell'erede, si deve fare in modo di creare tre livelli di sogno per poterlo ingannare a tal punto da fargli credere che il padre (interpretato dalla solita, incisiva maschera di Pete Postlethwaite) volesse la frammentazione (e praticamente l'annullamento) dell'azienda di famiglia.

Primo livello: l'architetto Arianna (Ellen “Juno” Page) (che è incaricata di costruire le “realtà” labirintica in cui i sogni si svolgono) ha creato una metropoli piovosa con FAMIMA!!, catena di store a basso costo, in grande evidenza, in cui tutti i nostri attori sono rinchiusi dentro ad un furgone FORD in fuga. L'erede deve credere che questa è la realtà.

Secondo livello: ambientazione un grosso hotel di lusso. L'erede deve credere che qualcuno lo sta ingannando cercando di estirpargli informazioni per arrivare ad un segreto custodito dal padre entrando nel suo sogno. La vittima deve credere che questo livello è un sogno che sta avendo da dentro il furgone del primo livello.

Terzo livello: ambientazione una fortezza isolata su una montagna innevata in cui l'erede e la squadra di Cobb devono cercare di entrare perchè la fortezza rappresenta l'inconscio che custodisce le ultime volontà del padre, naturalmente quelle della frammentazione aziendale.

Il piano finirebbe qui se... se non ci fosse Mal (Marion Cotillard), la vera chiave della storia, la moglie morta di Di Caprio che trascina il vedovo verso un quarto livello, ambientazione creata da lei e da Cobb prima della sua morte dove hanno vissuto una vita “sognata” stupenda. Una spiaggia, il mare, una città piena di grattacieli in cui loro vagano felici. Mal e gli errori di Cobb, Mal e i sensi di colpa di Cobb... Il sogno che diventa incubo.

Ma che film è questo Inception? Perchè è incensato un po' ovunque? A mio parere il segreto è nel riuscire a piacere ad una platea estremamente diversificata e cercherò di spiegare il perchè utilizzando anch'io tre livelli più...uno.

Primo livello: il film d'azione. Per ottenere l'obiettivo di Saito i nostri devono affrontare le difese dell'inconscio di Arthur, il figlio da ingannare. E non è cosa semplice, qui si parla di armi BERETTA che sparano all'impazzata, di inseguimenti, crash automobilistici, lotte sugli sci e sulle motoslitte che neanche James Bond...I patiti del genere hanno di che divertirsi.

Secondo livello: le citazioni. Probabilmente la parte che più ha spinto Nolan alla realizzazione del film. Matrix, Blade Runner, Freud e la psicanalisi, Escher e la scala di Penrose, i miti greci, Arianna e il labirinto, Bacon... insomma il ragazzo ha studiato e lo vuol far vedere. I cinefili sbrodolano.

Terzo livello: la parte melodrammatica. Il grande amore distrutto di Di Caprio e della Cotillard, il sogno che svanisce e poi ritorna con il ricongiungimento della famiglia, seppur monca della madre. Cobb che può riabbracciare i figli. Lacrime da versare per chi va al cinema per commuoversi.

Quarto livello? La metafora, il significato del film. Il fine ultimo degli autori. Il monito è questo, sognare è bello, si possono incontrare posti meravigliosi ed essere felici sognando. Ma il rischio è non riconoscere più la realtà. Non essere più capaci di vivere la vita vera. Non vi dice nulla la struttura a livelli, le ambientazioni fantastiche dei sogni, i difensori del subconscio? Non stiamo parlando forse di internet, computer, realtà virtuale (pare che Nolan stia preparando un film da Neuromante, il capolavoro ciberpunk di Gibson)? Non è questo il rischio più grosso che correranno le prossime generazioni? Rinchiudersi in una realtà fittizia ed esporsi alla manipolazione nella realtà “reale”. Anche i critici e gli amanti del cinema politico/sociale trovano di che discutere.

COCA COLA spunta bella chiara in fondo ad un vicolo durante una fuga, RANGE ROVER ha l'onore di un primo piano in uno scontro stradale, MERCEDES e TOYOTA appaiono come comparse a fianco della HYUNDAI che invece ha un “quarto d'ora” di gloria. La compagnia GREENSIDE TAXI e MOTOROLA chiudono la lista-brand. E anche noi di DY'S News troviamo il nostro godimento...

Stefano Barbacini

Riferimenti Dy's Group

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