Bob Crane (Tom Schanley) è un ranger che lavora al parco di Yellowstone (quello dell'orso Yoghi, che nel cartoon però è Jellystone, lo dice lui, che, quindi, è il ranger Smith) e che ha una sorella gemella Jessica (Nicola Perring) che lavora come modella in quel di Milano. Un giorno, mentre sta attraversando un ponte ha una visione. Sua sorella sta per essere uccisa con un paio di forbici. Non riuscendo a contattarla direttamente Bob si precipita a Milano dove comincia ad indagare aiutato dal commissario  Danesi, anche perchè, oltre a scomparire, le modelle cominciano anche ad essere uccise proprio con le forbici.

Comincia così da Wendy's, famosissima catena di Fast Food statunitense che in quegli anni aveva aperto alcuni locali in Italia, prima di vendere come Burghy, tutto a McDonald's, la loro collaborazione che li porterà a scoprire il mistero.

Nel 1985 Carlo Vanzina riprende un genere che aveva già toccato due anni prima, cercando di fare un thriller argentiano proprio in un momento in cui il maestro cominciava a dare segni di stanchezza (ho sempre considerato Opera del 1987 come una svolta epocale nella filmografia di Argento n.d.r.). Lasciate le squillo d'alto bordo di Mystere, Vanzina passa alle modelle con un film che deve molto ai maestri di quel periodo: da Argento a Brian De Palma (del quale riprende addirittura la colonna sonora oltre che il trapano di Omicidio a luci rosse), ed assumendo anche Donald Pleasence (mitico Dr. Loomis) nei panni del commissario Danesi. Mani dell'assassino in primo piano, visioni, telepatia, belle ragazze nude, un oscuro segreto per il quale ci vuole uno spiegone, finale a sorpresa e moltissimo product placement dell'epoca (oltre a Wendy's, la Notte che riporta le notizie, le Chesterfield fumate dal protagonista, gli alimenti della modella Renée Simonsen Kellogg's e le ore lette dal portiere) . Gli ingredienti del thriller italico c'erano tutti o quasi. Peccato che poi la cosa si sia persa nel corso del tempo, a cominciare dall'inguardabile secondo.