L’ultimo musical di Rob Marshall ci racconta la storia di un regista, Guido Contini, interpretato da Daniel Day-Lewis, caduto in un momentaneo vortice di sterilità creativa e confusione sentimentale. Il regista infatti crede di non riuscire più ad essere all’altezza dei precedenti capolavori cinematografici che l’hanno reso famoso, non ha più le stesse fervide idee, non sa cosa rispondere ai giornalisti quando gli chiedono informazioni sulle sue future realizzazioni. Oltre a ciò si trova a gestire complicate relazioni con le donne della sua vita che contribuiscono al suo stato confusionario e precario, tra le quali l’amante Penèlope Cruz, la musa ispiratrice Nicole Kidman, la bellissima moglie Marion Cotillard, la presenza (immaginaria) della defunta madre Sophia Loren, la giornalista di moda che tenta di sedurlo Kate Hudson e i ricordi della prostituta che lo aveva incantato quando era bambino, la cantante Fergie . Il cast vanta un’altra presenza straordinaria, Judi Dench nei panni di una costumista amica del protagonista.
Nine non è strettamente un rifacimento di 8 e ½, ma una versione cinematografica dell’omonimo musical di Broadway ispirato alle idee e immagini oniriche di Fellini. Nel film originale Marcello Mastroianni interpretava il regista Guido Anselmi, ma altro non era che una trasposizione di Fellini stesso, che realmente aveva attraversato quella fase confusionaria nella sua vita reale.
Stabilite le distanze, Nine rimane comunque una pellicola che omaggia gli anni’60 del Bel Paese, che parla di stereotipi italiani e tenta di riproporre l’unione di immagini oniriche e reali seguendo la poetica felliniana. Le ambizioni di Rob Marshall non sono state certo da poco, non sappiamo se le ha raggiunte completamente, ma quello in cui di certo un film americano non delude è riproporre il divismo e lo spettacolo. Merito, oltre che della colonna sonora e della scelta del cast, anche degli splendidi costumi luccicanti disegnati da Colleen Atwood (vincitrice dell’Academy Award per Chicago e Memorie di una Geisha) e realizzati in collaborazione con Swarovski. Oltre un milione di Crystallized-Swarovski Elements, sono stati cuciti sugli abiti di scena indossati da Kate Hudson, Penelope Cruz, Nicole Kidman e da tutte le showgirl che si esibiscono nel numero “Folies Bergères” . Non è prettamente un’operazione di Product Placement, perché la marca non è riconoscibile, ma sicuramente Swarovski ha sbarcato nel mondo del cinema illuminando tutte le scene. Non mancano palesi operazioni di Product Placement come la pila di valigie firmate Louis Vuitton, di Penelope Cruz.