UNO STRANO TIPO (Lucio Fulci, 1963)
Adriano Celentano ha un sosia Peppino (Adriano Celentano), un povero ignorante che gira con l'impostore Cannarulo (Nino Taranto) facendo credere di essere il vero Celentano in tournee con il suo manager in modo da imbrogliare chiunque ed ingravidare tutte le povere fans che capitano sottotiro.
Il vero Celentano, in compagnia del suo clan e del suo vero manager Giovanni (Erminio Macario), arriva ad Amalfi per un concerto all'Hotel Excelsior e qui cominciano i guai: si comincia dal gestore di un distributore Caltex che si rifiuta di fargli benzina (e non è un anti product placement) ad un bar dove, non solo il Jukebox Wurlitzer non ha i suoi dischi, ma il barista si rifiuta anche di dargli i Cinzano.
Le cose non possono che peggiorare con l'arrivo in hotel dove la fidanzata di Peppino scarica il figlio appena nato in camera del vero Celentano, arriva la vera fidanzata con il padre da Milano e, l'ennesima truffa organizzata da Cannarulo, prevede che il Clan canti in due luoghi diversi la stessa sera.
Piccola evoluzione dei precedenti musicarelli Celentano - Fulci - Vivarelli, il film si distingue solo per una trama leggermente più complessa ed il fatto che le canzoni siano solo quelle di Celentano e del Clan che è in pratica il vero product placement del film.
Ultima collaborazione di Celentano con Lucio Fulci che poco dopo avrebbe intrapreso la via dei film horror per i quali viene ricordato.