Due ragazzi disperati che abitano in Valsusa con tutto da perdere si trovano coinvolti in una rapina in banca (la finta banca Valsusa) e sono costretti a scappare in compagnia di un'aspirante attice un po' sfigata (l'ho data a tutti. Anche ad uno sceneggiatore. Ad uno sceneggiatore! Avete capito come sono messa) per tutta Italia in un road movie supportatoto da tutte le film committion coinvolte.
In realtà la rapina è stata soltanto un errore, la ragazza si è fatta rapire apposta per farsi pubblicità attraverso il suo agente, la banca è la copertura per i loschi affari di un gruppo mafioso probabilmente dell'est che adesso è sulle loro tracce e il commissario che è a capo delle operazioni è un tossico sderenato.
Come nei migliori film di Ponti (per tutti Santa Maradona ma io preferisco A/R Andata + ritorno) la voglia di fuga dei protagonisti (qui con Jaguar, Jeep, Alfa Romeo) è solo un pretesto per mettere in scena una serie di personaggi sopra le righe (il commissario, l'agente della starletta, i sicari e l'agente dei RIS Libero De Rienzo che cita la Ravensburger per rimettere insieme i pezzi di un cadavere) che rendono il film decisamente piacevole e divertente.
Quello che forse manca è l'osare fino in fondo la carta pulp.
Il film ha infatti decine di intuizioni geniali che però si fermano sulla porta senza mai il colpire veramente nel segno.
Product placement di auto e delle locatione che, come dicevamo prima, si sono impegnate molto per il film.